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Web Lab, il laboratorio virtuale di Google al London Science Museum

 
Martina Oliva
20 Luglio 2012
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Google Web Lab

Google e lo Science Museum di Londra hanno unito le loro forze al fine di rendere disponibile una nuova ed interessantissima area del museo londinese dove i visitatori potranno interagire con cinque apposite installazioni fisiche mediante cui poter comprendere il funzionamento di internet.

Trattasi, nello specifico, di quello che prende il nome di Google Web Lab, un’area, che resterà aperta sino all’estate del 2013 ed a cui è possibile accedere in modo del tutto gratuito, ideata, appunto, per permettere a tutti, sopratutto ai più giovani, di conoscere il mondo virtuale mediante tutta una serie di appositi esperimenti che vengono eseguiti servendosi di oggetti reali.

All’ingresso del museo a ciascun visitatore verrà consegnato un “lab tag” ovvero una piccola etichetta mediante cui potrà essere identificato all’interno del museo permettendo inoltre di salvare e condividere tutto ciò che viene creato con gli esperimenti.


Le installazioni disponibili nel museo sono cinque:

  1. Orchestra universale: si tratta di un’orchestra robotica costituita da cinque strumenti che vengono comandanti via web
  2. Sketchbots: ovvero dei robot personalizzati che sono in grado di scattare foto che vengono poi riprodotte alla perfezione sulla sabbia
  3. Data tracer: si tratta di una mappa che mostra dove sono fisicamente archiviate le informazioni presenti in rete
  4. Teletrasporto: si tratta di una serie di periscopi che sono collegati ad internet e grazie ai quali è possibile osservare il mondo
  5. Lab tag explorer: così come suggerisce lo stesso termine si tratta di un visualizzatore in tempo reale di tutti i visitatori online del Google Web Lab

La medesima esperienza multimediale, così com’è anche possibile intuire soffermandosi sulla descrizione dell’ultima installazione, può essere ottenuta cliccando qui e collegandosi al Web Lab direttamente online (è preferibile utilizzare Google Chrome come browser web).

Da notare che tutti gli esperimenti risultano basati sulle moderne tecnologie del web come nel caso dell’HTML5.

 

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