La dipendenza da internet causa modifiche al cervello, lo dimostra un nuovo studio

La dipendenza da internet causa modifiche al cervello

Che “il troppo stroppia” è oramai cosa ben risaputa e consolidata tanto quanto il vecchio detto ma a confermarne la sua veridicità anche relativamente al World Wide Web o, molto più semplicemente, internet, ci ha ben pensato il team di ricercatori diretto da Hao Lei dell’Accademia cinese delle scienze di Wuahn facendo pubblicare un apposito studio su Plos One.

Lo studio ha infatti messo in evidenza il fattore negativo della grande rete: “dosi massicce” di web e, nello specifico, l’utilizzo patologico di internet (IAD, Internet Addiction Disorder), si ripercuote negativamente tanto nella vita sociale quanto nelle performance lavorative e di studio di un dato individuo andando inoltre a modificarne il cervello.

L’uso patologico di internet, in altri termini, andrebbe ad alterare l’integrità della sostanza bianca determinando disturbi comportamentali relativi alle emozioni, al processo decisionale ed all’autocontrollo.

Il PageRank di Google? Funziona proprio come il nostro cervello

PRank

Abbiamo letto da un sacco di parti che Google, spesso, si comporta con un secondo cervello, o una “memoria di backup” per tanti di noi. Ma forse non era proprio uno scherzo. Le più recenti ricerche che indagano come il cervello umano richiami dalla memoria le informazioni suggeriscono che il processo è molto simile a quello che porta Google ad assegnare, a ogni sito, un PageRank.

In particolare, PageRank guarda alla popolarità dei siti, non solo in termini di quanti link un sito riceve, ma anche in termini di quanto sono popolari questi link. Quindi, ad esempio, essere linkati da un sito importante è molto meglio – paradossalmente – di essere linkati da dieci siti sconosciuti. Ebbene: il cervello si comporta proprio allo stesso modo, selezionando e gestendo le informazioni non in base alla loro popolarità “assoluta”, ma in base ai concetti collegati al concetto stesso.

Geek-a-Cycle ™

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Tieniti in esercizio mentre lavori con la Geek-a-Cycle ™!
Come si può facilmente intuire dal nome e dalla foto è stato prodotto un gadget per i geeks che vogliono allenare il corpo e la mente; un po’ di movimento fisico mentre si lavora aumenta il flusso sanguigno e l’ossigenazione di tutti gli organi, cervello incluso!

Secondo voi è questo il modo giusto?

Di certo questa Geek-a-Cycle è più comoda da usare del Tapis Roulant con annesso laptop, anche se c’è da chiedersi se qualcuno la userebbe per più di qualche giorno. Inoltre se lo scopo è quello di migliorare l’ossigenazione di tutti gli organi, cervello incluso, è di certo consigliabile una lunga passeggiata o qualche Km di corsa all’aria aperta ogni mattina.

Grazie alla ballerina scoprirai se tu sei emisfero destro o sinistro

orario-antiorario

Osservate bene la ballerina dell’immagine qui sopra, come vi sembra che giri? In senso orario o antiorario? Da come vedete l’immagine ruotare dipenderà se siete emisfero destro o sinistro. Io personalmente ho una prevalenza oraria, però ho trovato un metodo per invertire il senso a mio piacimento.
Tratto da Diablog:

Se la vostra risposta è : IN SENSO ORARIO

In voi prevale la parte sinistra destra del cervello, la parte dedicata alla logica, all’attenzione per i dettagli, al linguaggio, alla scienze che si basano su studi empiri, pratici, di comprensione, conoscenza e apprendimento. La stessa che si occupa di preparare strategie, la parte più pratica di voi.

Se la vostra risposta è : IN SENSO ANTIORARIO

In voi prevale l’emisfero destro sinistro, la parte che generalmente svolge le funzionalità che si avvicinano di più al vostro essere impulsivi, la percezione delle sensazioni, alla visione di insieme, all’immaginazione. Quella che gestisce la vostra percezione dello spazio, le vostre fantasie, l’impeto e il prendersi dei rischi.

Microsoft ti leggerà il cervello

Brain

“Gli esseri umani spesso non riescono a descrivere in modo approfondito quello che provano e le loro azioni-reazioni. Per questo leggere direttamente dal loro cervello sarebbe un’opzione migliore”. Ad affermarlo non è uno psichiatra né un medico. Ma Microsoft.

“È molto difficile capire – spiegano dall’azienda di Bill Gates – la maniera in cui le persone agiscono con i computer e i sistemi operativi perché sottoporli a continui test e a continue domande sull’utilizzo li distrae”. Ecco perché sarebbe preferibile leggere i dati direttamente dal cervello dell’utente analizzando un elettroencefalogramma.