I trailer dei film online diventano illegali in Italia?

Dimenticata per un attimo la bufera sulla delibera dell’AGCOM che voleva oscurare i siti in cui fossero stati rilevati dei contenuti lesivi del copyright, la Rete italiana torna a tremare per un’altra sciagurata norma riguardante il diritto d’autore.

Questa volta applicata sotto il torchio della SIAE sono finiti siti dedicati al cinema, come fantascienza.com ed horror.it, che si sono sentiti dire di non essere autorizzati a pubblicare trailer di film sulle proprie pagine. Per farlo bisognerebbe pagare, e pure tanto.


Le cifre di cui si parla sono a dir poco folli. I siti che volessero ospitare dei trailer cinematografici sulle proprie pagine, dovrebbero versare alla SIAE 450 euro ogni tre mesi (pari a 1.800 euro all’anno) e seguire una condotta rigidissima che vieterebbe loro di pubblicare oltre 30 video al mese.

Tutto questo perché, all’inizio dell’anno, la Società Italiana degli Autori ed Editori ha firmato un accordo con l’Associazione Generale Italiana Spettacolo che regolamenta l’inserimento dei trailer sui siti delle sale cinematografiche costringendo a pagare i diritti per le canzoni inserite nei video promozionali dei film.

Questa regolamentazione ha messo sullo stesso piano i siti dei multisala, le testate registrate e i siti personali creando uno scenario in cui chiunque pubblichi un trailer di oltre 45 secondi (soglia dopo la quale i trailer vengono considerati opere intere!) viene considerato uno Streaming Service Provider.

E per i video incorporati da YouTube? Stesso discorso. Sembra incredibile ma per la SIAE tutto fa brodo: non si fa differenza fra siti personali e testate registrate e non si fa differenza se un trailer è ospitato sui server del sito che lo pubblica o su un server terzo come può essere, appunto, quello di YouTube.

Roba da rimanere senza parole. Soprattutto se si considera che i trailer passano da spot promozionali, quali sono, ad opere cinematografiche complete e che, a questo punto, bisogna pagare per fare pubblicità ad una cosa da cui non si ricaverà nemmeno un centesimo.

Speriamo che qualcuno prenda la macchina del tempo, faccia una visitina ai sepolcri imbiancati che dimorano nella sede della SIAE e spieghi loro che il mondo è cambiato. Esiste una cosa chiamata Internet, che è fatta di persone. Persone che sanno anche arrabbiarsi quando si superano certi livelli di indecenza.

Aggiornamento: le motivazioni della SIAE

In seguito alle (sacrosante) polemiche scatenate dalla nuova norma “ammazza-siti cinematografici”, la SIAE ha pensato di difendere le sue ragioni pubblicando un comunicato che la copre ancor più di ridicolo. Per la Società Italiana degli Autori ed Editori “un’impresa deve pagare quando si procura le materie prime per fare business” e quindi i siti cinematografici devono pagare i trailer, che notoriamente fanno incassare fantastiliardi di euro a tutti quelli che li pubblicano. A voi i commenti.

L’articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

[Via | Il Post]

26 commenti su “I trailer dei film online diventano illegali in Italia?”

  1. non ho parole…. ma dove caxxo vogliono arrivare? tra poco ci fanno pagare anche solo i post che si inseriscono un un blog!!!!!dio mio che nausea che mi fa venire questa cosa……..

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  2. Se la SIAE sprofondasse sarebbe meglio per tutti, avete idea di quanto costino film, cd musicali e videogiochi per colpa di quello schifoso bollino che si distrugge tutto se tenti di rimuoverlo? La cosa non mi stupisce dato il paese in cui siamo e questo non è un bene…
    La SIAE non serve a nulla, solo a gonfiare inutilmente i prezzi delle cose che ho detto poco sopra e ora con questa uscita, considerarli dei pagliacci offende chi lo fa di mestiere questo lavoro.

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  3. Si sfiora il ridicolo. La SIAE non è un aiuto a tutelare i diritti di un autore, è un torchio! Il concetto di Copyright andrebbe comunque rivisto completamente, proprio per evitare cose del genere.

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  4. In Italia abbiamo n potenziale intellettuale mostruoso, ma chi ha il potere di cambiare le cose e di decidere è sempre un fesso che ha ottenuto la sedia per una combinazione fortunata di eventi.

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  5. Il problema è forse che a chi vengono queste spendide idee non sanno nemmeno cosa è internet… un trailer di un film è pubblicità più che altro!

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  6. Che schifo… Ovviamente sarà anche controproducente, con questa regola la gente non potrà più caricare trailer, (oppure potranno caricarli di 44 secondi senza audio) e di conseguenza nessuno andrà più al cinema non sapendo come il film è…

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  7. La Siae è una buffonata che esiste solamente in Italia. Con le sue “condizioni” limita e specula su qualsiasi cosa. Quando penso alla Siae penso a un barbone per strada che interrompe il tuo serenissimo cammino e comincia a seguirti e a fare insistentemente richiesta di soldi. Vergognatevi!

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  8. Come ogni cosa, "fatta la legge, trovato l'inganno".
    La soluzione è semplice: suddividere i trailer in più parti da 45 secondi l'una!

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  9. ma quale no comment… ogni tanto bisogna ricordarsi di farsi sentire e ricordare agli altri che non siamo soltanto bambole da manipolare come si vuole…

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    • hai ragione! io l'unica alternativa a tutto questo schifo la vedo solo nel Movimento 5 Stelle l'unico che vuole eliminare i soldi dalla politica e lo mette in pratica, l'unico a mantenere trasparenza! Dicono quello che pensano e pensano quello che dicono e lo fanno! oltre ad avere la mia stima spero in futuro di partecipare più attivamente.

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  10. Queste cose fanno ridere.Comodo difendere la propria dignità dietro al nome SIAE. Che si pubblicasse nome e cognome di gente che prende queste ridicole decisioni.

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  11. e ma che palle, ma davvero ora faranno pagare ogni pixel di produzione???significa che avremo solo spot di 44.59 secondi che nn avranno colonna sonora…che schifo…

    ma che coraggio poi dire che chi ospita i trailer, che porci e cani vedono gratis sui siti d'origine, ora si arricchirebbe, ma andassero a fare in cu40 ste m3rd3…

    fin che le tasche di tutti nn verranno toccate nn scoppierà una bella ribellione…brutto da dirsi ma chissà se l'anarchia sia tanto peggio di come stanno andando le cose…

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  12. secondo me dovrebbero essere i detentori dei diritti a pagare chi fa loro pubblcita' con i trailer e non il contrario.E' come andare da una agenzia pubblicitaria e dire vi diamo il lavoro fateci pubblicita',e poi finito il lavoro ci dovete pagare per il servizio che NOi vi abbiamo richiesto.Proviamo a andare in un negozio,scegliere un articolo firmato e poi dire al negoziante che ci deve pagare per la nostra scelta…questo e' il decreto sviluppo per l'italia?Ma facciamo a meno di film e sopratutto trailer.ma chi se ne frega……

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  13. La lettura dell'art. 70, della Legge sul Diritto d’Autore (sicuramente di valore superiore a qualsiasi regolamento e gabella SIAE) porta a ritenere che, per citare o riprodurre lecitamente parti d'opera (come as esempio un trailer), debbano ricorrere i seguenti presupposti:

    Art. 70, LdA (limite teleologico e dell’utilizzazione economica): la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purchè non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

    Da qui si evince che è possibile riprodurre liberamente a mo'di "citazione" (e secondo me anche senza nulla dovere) parti d'opera protetta dal diritto di autore, come appunto il trailer di un film o le sue musiche.
    La SIAE dice che la questione risiede nella riproduzione della colonna sonora del film per più di 45 secondi, ma l'art. 70, della Legge sul Diritto d'Autore non stabilisce nessun limite di tempo ma indica solo "riproduzione di brani o parti di opera". Ovviamente non si può riprodurre tutta l'opera e come già detto, che un trailer sia possa considerare un opera a se stante e non un "brano o parti di opera" di un film (come in realtà è, compresa colonna sonora) è una cosa assai poco dimostrabile davanti ad un tribunale, e del resto quale è quel trailer che ha 45 secondi di musica di seguito appartenenti allo stesso brano? E chi lo potrebbe cronometrare?

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  14. Quoto alceston: al limite sono loro che dovrebbero pagare per la pubblicità e non il contrario! Roba da matti persino dare ascolto a queste persone. Bisogna ignorarli e basta e vedrete che, in caso di citazione in giudizio, se ancora esiste il buon senso, verranno ridicolizzati pubblicamente.

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