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Google, la Germania e la tassa sui contenuti indicizzati

 
Martina Oliva
4 Marzo 2013
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Google Germania tassa link

Quanto approvato dal Parlamento tedesco nel corso delle ultime ore potrebbe andare a stravolgere il comune operato di Google e di tutti gli altri aggregatori di notizie in Germania.

Infatti con 293 voti a favore e 243 contro è passata al Bundestag la cosiddetta “Leistungsschutzrecht für Presseverleger” ovvero la legge sul copyright accessorio per gli editori della stampa.

Come da nuova norma, quindi, i produttori di materiali di notizie avranno il diritto esclusivo sula loro disponibilità pubblica, parziale o completa, a scopi commerciali.

L’idea di fondo è dunque quella che un aggregatore di notizie, un blogger o un sito sia ora obbligato a concordare con gli editori un compenso per il rilancio dei contenuti.

Alcune eccezioni dovrebbero essere previste nel caso in cui la snippet o il testo che accompagna i link risulti ridotto all’osso.

Google dovrebbe dunque sentirsi al sicuro considerando il fatto che la società, sia sul motore di ricerca così come sia su altri suoi servizi online, come ad esempio Google News, è solita ripubblicare soltanto dei sommari di testi indicizzati.

I piani alti di big G, infatti, si sono detti lieti della decisione della Germania di applicare tale eccezione ma hanno comunque confermato la loro contrarietà nei confronti delle svariate disposizioni che vanno contro quella che è l’idea di un web aperto in cui idee e conoscenza possono circolare senza alcun vincolo.

A tal propostio, Ralf Bremer, il portavoce di Google Germania, ha osservato che leggi come quella in questione non hanno alcuna utilità poichè “gli editori e le altre aziende che lavorano in rete possono innovare assieme, esattamente come ha fatto Google in molti paesi del mondo“.

La normativa, comunque, non risulta ancora del tutto chiara per quanto concerne la definizione di “frammento”.

Al momento, infatti, non è stato ancora comunicato con precisione quanti caratteri di un testo possono essere riprodotti dai motori di ricerca per evitare di andare incontro a cause legali e sanzioni.

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