Tiscali presenta la Social Mail

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Tiscali ha presentato ieri un’innovazione nella sua webmail che dovrebbe far vergognare i big del web per non averci pensato o comunque per non averla ancora introdotta.

L’email, già si è discusso altre volte, è il centro del nostro network, la nostra identità sul web in definitiva. Anche se molti dei nostri contatti oggi non approdano neanche alla nostra email, collegandoci a loro direttamente tramite i social network come Facebook, l’email rimane il centro essendo il modo in cui Facebook ci riconosce sulla rete.

Spesso capita di voler condividere i contenuti di un’email, degli allegati o semplicemente delle conversazioni sui nostri social network preferiti. Così che si comincia con le frustranti operazioni di copia/incolla, url shortening, file hosting etc. Ciò rende la condivisione dal centro della nostro network noiosa e oscura per buona parte degli utenti.

Tiscali nella sua Social Mail ha pensato bene di integrare la condivisione diretta sui social network attraverso un click. I messaggi che condividerete potranno essere editati in tutte le loro parti e si potranno condividere in automatico anche gli allegati.

Recensione Photogene per iPhone

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Questa settimana per la rubrica dedicata alle recensione di applicazioni per iPhone, recensiremo per voi Photogene (iTunes link), un’utilissima applicazione di phototoediting per iPhone, disponibile nell’App Store al prezzo di 2,39€.

Molti di voi si staranno chiedendo perché pagare un’applicaizone di photoediting per iPhone quando la settimana scorsa Adobe ha pubblicato la propria applicazione di photoediting Photoshop Mobile, pergiunta gratuita.

Abbiamo dunque testato sia Photogene che Photoshop per iPhone in modo tale da mostrarvi chiaramente le differenze e perché, a nostro parere, Photogene vale i soldi che chiede mentre Photoshop Mobile per iPhone risulta ancora un’applicativo incompleto e limitato, pur avendo ancora il vantaggio di essere completamente gratuito.

Nessuna applicazione per iPhone può immaginare di sostituire Adobe Photoshop o altri applicativi di photoediting per PC e Mac, ma è comunque possibile ottenere degli ottimi risultati, permettendovi di postare le vostre foto on-the-go con una qualità decisamente superiore alla media.

Accedendo all’applicazione vi troverete di fronte ad un menu con quattro bottoni, “Scatta foto“, “Modifica una fotografia“, “Continua ultima sessione” e “Info (in inglese)” oltre ad un piccolo box che mostrerà casualmente una FAQ.

Twitter e Facebook partecipano alla Net-Neutrality

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Negli ultimi tempi stiamo assistendo ad un attacco da parte di Governi, case discografiche e cinematografiche ed in generale di tutta l’industria che si basa sulla certezza del diritto d’autore, al diritto di connessione di ogni privato cittadino.

Mentre l’Unione Europea ha dichiarato che la connessione ad internet è da considerarsi un diritto legale di ogni cittadino europeo (finora solo con la Finlandia ad aver integrato questo regolamento), Francia, Inghilterra ed ora anche USA, stanno introducendo nei propri ordinamenti la possibilità di imporre l’interruzione del collegamento ad internet per quegli individui che violano le regole in termini di copyright.

L’intera rete è particolarmente sensibile a questo argomento, oltre ai discorsi da una parte e dall’altra sul diritto d’autore, in gioco c’è qualcosa di più importante. La possibilità che un atto di governo possa interrompere il collegamento ad internet di una persona è particolarmente paventato dai più. Anche se legato ad una fattispecie ben precisa il solo fatto che un potere del genere sia consentito crea un precedente pericoloso.

Magic Mouse, Il Mouse Multitouch di Apple

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L’introduzione nelle ultime generazioni di MacBook di un trackpad multitouch ha cambiato non poco il modo in cui ci interfacciamo con il nostro sistema operativo.

Non so voi, ma personalmente dopo essermi abituato all’utilizzo del trackpad multitouch trovo non poche difficoltà a passare nuovamente all’utilizzo del mouse. Non di rado mi è capitato di rifletterci e di considerare una grave mancanza l’assenza delle funzioni multitouch dagli iMac, a causa dell’inesistenza di un device appropriato.

La Apple sembra pensarla allo stesso modo, e ieri ha reso disponibile per l’acquisto sugli App Store “Apple Magic Mouse” a 69€. Il Magic Mouse è sostanzialmente un incrocio tra un mouse con tracking laser e una superficie multitouch. Vi permette di utilizzare quasi tutte funzioni a cui potete accedere attraverso il trackpad multitouch con qualche differenza nel tipo di gesture.

L’era del Cloud Computing, a che punto siamo?

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Una delle innovazioni principali dei nostri tempi è il cloud computing. Molti non sanno minimamente di cosa si stia parlando e pure ogni giorno ne utilizziamo i servizi e contribuiamo alla sua crescita.

La cloud, o nuvola, è composta dall’insieme di WebApp messe a nostra disposizione dalle varie compagnie web. Gmail, Zoho, Yahoo Answer, Greader, Facebook, etc. Tutti questi servizi sono indipendenti fra loro e possono funzionare stand-alone, allo stesso tempo però possono essere integrati attraverso l’utilizzo di varie tecnologie, una su tutte le API.

E così da Greader sarete in grado di inviare un articolo sfruttando il servizio di posta GMail, oppure di postare un link su Friendfeed che provvederà a feeddare il vostro stream di Facebook piuttosto che Twitter.

Il successo principale del cloud computing è dovuto alla sua scalabilità. Anziché allocare un determinato numero di risorse per ogni accesso, grazie al cloud computing è possibile rendere il consumo di risorse on-demand, con grande risparmio per le aziende e soprattutto con un’ottimizzazione delle risorse che rende possibile l’esecuzione di applicativi complessi senza appesantire la rete.

Digg punta di più sugli Ads

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La questione del come fare soldi dalla rete rimane come sempre una delle questioni di punta sulla blogosfera. I grandi della rete hanno in qualche modo escogitato qualcosa, Google con i suoi programmi AdWords fa miliardi, Facebook durante il corrente mese ha finalmente generato profitti, in buona parte grazie ai suoi Social Ads.

Un altro grande protagonisti sulla scena degli Ads, anche se non della mole di Google e Facebook, è Digg, il noto servizio di tracking.

Lo staff di Digg già è da un po’ che sta lavorando a migliorare il proprio servizio di Ads, le percentuali di click tradizionali possono andar bene per Google, che gioca su un numero di impressions inequiparato. Ma quando servizi meno capillari come Facebook o Digg devono incominciare a tirare acqua al mulino, hanno bisogno di invntarsi qualcosa di più remunerativo.

Il team di Digg ha sviluppato ed implementato diverse idee valide, ultima la possibilità di integrare stories esistenti all’interno degli ads. I publisher saranno in grado di selezionare alcuni digg che ritengono inerenti alla propria campagna, ed inserirli nel box dell’ad che pubblicheranno.

Secrets, tutti i segreti del vostro Mac

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Una delle attività più tradizionali per un geek è il tweaking, ovvero forzare un sistema operativo a compiere attività per cui è stato abilitato, ma che non sono state fornite, dagli sviluppatori, di un interfaccia grafica.

Ogni sistema operativo e interfaccia grafica hanno la loro buona dose di easter egg e di funzioni nascoste, spesso attivabili tramite terminale. Ad ausilio di tutti coloro che non hanno intenzione di mettere mano alla tastiera vengono alcuni sviluppatori indipendenti, che costruiscono per noi interfacce grafiche per sfruttare questa o quella funzione nascosta.

Alcuni dei programmi migliori portano sui nostri sistemi operativi un bundle di tweaks attivabili tramite interfaccia grafica. Il programma che vi segnaliamo oggi fa questo per Mac OS X 10.5.0 o superiore, il suo nome è Secrets.

Secrets, prima di essere un’applicazione, è un database, per la precisione un database di segreti. Alimentato sia da comunità di esperti che dagli utenti, Secrets raccoglie tutte o quasi, le personalizzazioni che è possibile effettuare su un sistema operativo Mac OS X.

App of the Day, rating nel caos

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Uno dei grandi vantaggi dell’avere un iPhone è di poter accedere ad un bacino di oltre 85.000 applicazioni, fra gratuite e a pagamento, presenti nell App Store di Apple.

I controlli della Apple sulle applicazioni che accedono all’App Store sono noti e temuti fra gli sviluppatori. Non esistono veri e propri criteri di selezioni, o quanto meno non sono resi pubblici. L’App Store si riserva il diritto di rifiutare ad oltranza le applicazioni che gli vengono sottoposte, anche con rifiuti non motivati.

Se da un lato questo pone un enorme limite alle possibilità di sviluppo del mondo iPhone, dall’altro assicura che gli utenti non si ritrovino a scaricare o peggio ad acquistare applicazioni che non danno quello che promettono.

Anche se finora non si può certo dire che il sistema non abbia funzionato, capita sempre più spesso di trovare nell’App Store applicazioni scricchiolanti, che non fanno ciò che si credeva facessero, che non sono state chiare nella descrizione, insomma che non soddisfano le aspettative degli utenti.

Twitter mobile anche in Giappone

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Twitter sta puntando sempre più ad una diffusione internazionale capillare. Dopo il Regno Unito e pochi giorni fa l’India, oggi anche il Giappone sarà in grado di accedere ai servizi mobile di Twitter.

Non che finora fosse impossibile per gli utenti giapponesi, ma certamente scomodo, dal momento che un buon numero di funzioni erano incompatibili con alcune particolarità del web giapponese.

I mercati asiatici fanno decisamente gola ai protagonisti della New Economy, il numero di utenti potenziali e l’appeal che la rete esercita su questi ne fa un piatto ghiotto per i social network. Nonostante ciò l’ingresso non è privo di ostacoli.

Le differenze culturali e linguistiche, oltre ai limiti legali che alcuni paesi dell’Asia pongono alla navigazione, rallentano brusacmente l’introduzione di questi servizi. Statisticamente gli utenti asiatici sono meno entusiasti degli occidentali nella condivisione della propria vita privata, e Twitter è ne paga direttamente le conseguenze.

YouTube Promoted Videos per AdWords

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AdWords è il noto servizio di pubblicità on-line di Google, attraverso il quale è possibile pubblicizzare qualuque cosa attraverso banner o box testuali, apparendo nelle ricerche di google sulla base di determinate parole chiave.

Qualche tempo fa Google ha introdotto i Promoted Videos per YouTube. Lo stesso concetto degli AdWords applicato a YouTube. Gli utenti di YouTube sono stati in grado di pubblicizzare i propri video all’interno del sito, aumentando la percentuale di click del 500%.

Ieri con un post sul proprio blog Google ha annunciato, sulla scia dei recenti upgrade al servizio AdWords, di aver esteso i Promoted Videos agli AdWords, ovvero sarete in grado di pubblicizzare i vostri video su YouTube attraverso un programma AdWords. In questo modo estenderete la pubblicità dei vostri video ovunque il programma AdWords lo preveda pagando con la formula pay-per-click.

Twitter apre le porte a 110 milioni di utenti

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Twitter ha appena annunciato un accordo con Bharti Airtel, la più grande compagnia di telefonia mobile dell’India.

Secondo i termini dell’accordo i clienti Bharti Airtel saranno abilitati a tweettare via SMS e ricevere notifiche come finora è stato possibile solo da Stati Uniti, Regno Unito, Canada e Nuova Zelanda. Gli utenti dall’India potranno tweettare inviando SMS alle tariffe standard e potranno ricevere gratuitamente SMS da twitter (in India come negli Stati Uniti gli SMS in entrata sono a pagamento).

L’introduzione di questa funzione può apparire superflua per gli utenti mobile abituati ad utilizzare applicazioni di terze parti over-the-air per accedere a Twitter, ma si deve considerare che non tutti hanno sottoscritto o possono sottoscrivere un piano dati come non tutti possiedono un device utile alla naigazione mobile. Ancora più vero se si pensa agli utenti indiani, per i quali nonostante l’impressionante velocità di diffusione della rete, ancora non dispongono di piani dati idonei, così come non posseggono dispositivi mobile adeguati.

Recensione Rowmote Pro per iPhone

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La scorsa settimana abbiamo recensito un’applicazione che vi permetteva di accedere ad un sistema operativo remoto, oggi restando in tema di controllo a distanza vogliamo presentarvi Rowmote Pro, un controllo a distanza per il vostri Mac ed Apple TV.

Rowmote Pro si interfaccia con il vostro Mac grazie ad un demone che dovrete installare contestualmente all’acquisto dell’applicazione, Rowmote Helper. Se il vostro Firewall non blocca la porta necessaria a Rowmote Helper per comunicare con Rowmote Pro, il collegamento è istantaneo e non richiede particolari configurazioni.

Con una ricerca dulia stessa rete wireless Rowmote Pro identificherà i Mac collegati e potrete scegliere con quale deve interfacciarsi. Una volta stabilito il collegamento il vostro iPhone si trasformerà in un vero e proprio trackpad, e con uno shake comparirà la tastiera.

La prima evidenza che salta agli occhi è la quasi totale assenza di lag fra il device remoto in cui il vostro iPhone si è trasformato e la reazione sul vostro schermo. Elemento fondamentale questo per continuare con un’esperienza seamless e piacevole. Bisogna però stare ad una distanza ragionevole dal Mac, non essendoci feedback alcuno sull’iPhone non è possibile verificare cosa sta accadendo, dunque più ci si allontana più il puntatore diventa invisibile alla vista.

Google Chrome Beta per Mac disponibile per il download

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Da quando Google Chrome è spuntato sulla scena se ne è fatto un gran parlare, e gli utenti che ne hanno fatto utilizzo sono stati sempre in crescita. Fra questi però non ci sono stati gli utenti Mac, e non per scelta, ma semplicemente perché Google non ha mai rilasciato una beta del suo Browser, finora.

I motivi per un gap così lungo fra la pubblicazione delle versioni Windows e Linux e quello della versione Mac sono vari, le versioni ufficiali fanno ne fanno una semplice questione di priorità. E’ stato dato maggior spazio agli utenti Linux e Windows che a quelli Apple per ragioni a noi ignote.

Fatto sta che ora Google Chrome è disponibile in versione beta. Ricordiamo che Google Chrome può dare problemi di compatibilità con alcuni siti, oltre ad avere una controversa gestione delle impostazioni di privacy che potrebbero far desistere alcuni curiosi.