Gmail per iPhone, lancio e ritiro dall’app store in un solo giorno

Doveva essere il giorno del grande lancio dell’applicazione che, finalmente, avrebbe permesso agli utenti dei device Apple di utilizzare nel miglior modo possibile tutti i servizi collegati a Gmail, ma il risultato è stato solamente un enorme flop.

Andiamo con ordine, nella giornata di ieri, dopo una lunga attesa, è stata finalmente pubblicata sull’app store, l‘applicazione Gmail per iPhone e iPad; lo scopo di tale software sarebbe quello di permette agli utenti di accedere al servizio in questione, tramite notifiche push, ricerche tra messaggi, mail raggruppate in conversazioni e rapidi caricamenti di immagini.

In seguito alla pubblicazione, nel giro di qualche ora, i primi utenti che hanno effettuato il download, hanno iniziato a lamentare un certo bug nell’utilizzo del software stesso; a quanto pare infatti, l’app risultava completamente inutilizzabile, dopo l’avvio, una schermata d’errore non permetteva di proseguire e bloccava definitivamente il software.

Gmail, in arrivo l’applicazione per i dispositivi Apple?

Finalmente, bisogna proprio dirlo, Gmail sta per arrivare con una propria applicazione anche su iPhone; questa volta, non è la solita guida o tool per visualizzare la propria posta elettronica dal dispositivo Apple. A quanto pare, infatti, sembra che verrà pubblicata, una vera e propria applicazione in grado di mettere a disposizione una nuova esperienza nell’utilizzo della posta elettronica di casa Google.

Secondo M.G. Siegler, fonti autorevoli affermano che i tempi di pubblicazione di tale app, sembrano ormai essere maturi, infatti a quanto pare, questa è già stata proposta all’app store per la consueta revisione, precedente alla messa in rete. Pertanto, se si fosse già arrivati a questo punto, è veramente questione di pochi giorni e, finalmente, si potrà usufruire di una utilissima applicazione.

Bill Gates risponde a Jobs: ho aiutato Steve a creare il Mac

Secondo quanto scritto nella sua vendutissima biografia, Steve Jobs aveva parlato piuttosto male di Bill Gates definendolo come “un uomo molto intuitivo ma senza immaginazione” capace più di copiare che di inventare qualcosa. Domenica, nel corso di una trasmissione televisiva della ABC, è arrivata la risposta del fondatore di Microsoft.

Rispondendo alle domande dell’intervistatrice Christiane Amanpour, lo zio Bill ha detto che lui e Steve Jobs hanno lavorato molto insieme, dando vita a prodotti come il Mac, che anche grazie alla forza lavoro e ai “software chiave” prodotti da Microsoft conobbe il grande successo degli albori.

iPhone 4S: via libera alle vendite in Italia, respinta la richiesta di blocco di Samsung

Gli amanti della mela morsicata possono tirare un sospiro di sollievo. La prima sezione civile del Tribunale di Milano ha respinto la richiesta di Samsung di bloccare iPhone 4S in Italia e quindi il nuovo smartphone di Apple sarà regolarmente in vendita da domani, 28 ottobre, anche nel nostro Paese.

L’azienda produttrice dei Galaxy aveva provato a mettere i bastoni fra le ruote al colosso di Cupertino presentando una causa per violazione di brevetti al Tribunale di Milano ma nella prima udienza tenutasi ieri, 26 ottobre, non c’è stata la sperata (da Samsung) posticipazione delle vendite di iPhone 4S.

Apple brevetta lo Slide to unlock: nuova guerra contro Android in vista

I guai non vengono mai da soli, lo sappiamo bene noi “comuni mortali“, sta iniziando a capirlo anche Google. Dopo il nuovo obolo da pagare a Microsoft, gli androidiani sono costretti ad incassare un nuovo colpo da Apple che dopo tanti anni (dal 2005, per l’esattezza) ha visto finalmente riconoscersi il brevetto per lo Slide to unlock, il meccanismo di sblocco degli smartphone dopo lo stand-by che prevede il trascinamento di un pulsante sullo schermo da sinistra verso destra.

Come mai il riconoscimento di un brevetto Apple per una funzione che l’azienda di Cupertino ha introdotto effettivamente per prima (con iPhone) dovrebbe preoccupare il mondo Android? Semplice, perché la maggior parte degli Android Phone e dei tablet con il sistema del robottino usano un meccanismo molto, molto simile per ritornare dallo standby. Ed anche perché il brevetto sarebbe molto fraintendibile nel caso in cui la Casa della mela decidesse di usarlo per mettere i bastoni fra le ruote a Google.

La biografia di Steve Jobs è già stata piratata

 

Com’era largamente prevedibile, in poco più di ventiquattr’ore la biografia ufficiale di Steve Jobs ha polverizzato tutti i record di vendita ed è schizzata in cima alle classifiche di tutte le librerie del mondo. Quello che era un pizzico meno prevedibile; e che sicuramente non farebbe piacere a Jobs; è che in anche meno tempo su Internet è già arrivata la versione piratata senza DRM dell’opera.

La biografia scritta da Walter Isaacson, si sa, è stata resa disponibile anche su piattaforma digitale (iTunes ed Amazon) oltre che su supporto cartaceo, e questo ha favorito la proliferazione in tempo record di copie pirata del libro sfogliabili tranquillamente su qualsiasi lettore di e-book in grado di leggere il formato ePub. Compreso l’iBooks di iPad ovviamente.

Steve Jobs ne aveva anche per Ballmer: “finché ci sarà lui, Microsoft non cambierà”

Ad un giorno dalla pubblicazione ufficiale, continuano a trapelare stralci della biografia ufficiale di Steve Jobs scritta da Walter Isaacson dopo lunghi tête-à-tête. Stralci che restituiscono l’immagine di un Jobs quasi mai tenero nei confronti dei suoi competitor e avvezzo ad analisi precise quanto spietate.

Dopo aver auspicato la distruzione di Android e aver messo indubbio la creatività di Bill Gates, Jobs nell’ultima pagina della sua biografia dice che “Microsoft è perlopiù irrilevante” e sostanzialmente bloccata nel suo processo di crescita perché al suo vertice è stato messo l’umo delle vendite, ossia Steve Ballmer.

Steve Jobs voleva distruggere Andoid perché basato su “idee rubate”

Steve Jobs non era un santo, lo abbiamo detto. Il suo spirito da innovatore era sempre controbilanciato dalla smania di raggiungere la perfezione; di essere il primo della classe; e quando c’era da affondare qualcuno che secondo lui era in torto o aveva sbagliato, ci andava giù duro. L’ultima “ossessione” di Jobs, in questo senso, sarebbe stata Android.

Il sistema operativo mobile di Google, l’unico che è stato in grado di mettere in difficoltà iPhone ed iPad, era visto dal compianto fondatore di Apple come “un prodotto rubato da distruggere”, anche a costo di scatenare una “guerra termonucleare”. Indiscrezioni che arrivano direttamente da Walter Isaacson, l’autore della biografia ufficiale di Jobs in uscita il 24 ottobre prossimo, che negli ultimi anni ha avuto modo di conoscere “il visionario di Cupertino” forse anche più dei suoi stessi familiari.

Come utilizzare iCloud in Windows

iCloud, è il nuovo ambiente cloud lanciato da Apple il 12 ottobre; questi, di default, è integrato con il nuovo sistema operativo iOS 5 e, inoltre, è accessibile tramite la rete all’indirizzo icloud.com. Oltre a poterlo sfruttare tramite il dispositivo mobile, è possibile accedervi ed utilizzarlo anche da un qualsiasi sistema operativo Windows.

La doverosa premessa, è aver creato un account iCloud da un dispositivo con installato iOS 5 o Mac OS Lion; in altre parole, è necessario aver installato sul proprio sistema, la versione Apple del medesimo servizio. In questo modo, è stato possibile creare un account specifico e quindi sarà possibile utilizzarlo anche dal proprio computer Microsoft; se questo primo passo non fosse stato eseguito, risulterà impossibile seguire i prossimi passaggi.

Steve Jobs voleva acquistare Dropbox, che ora festeggia i 45 milioni di utenti

Nel corso di un’intervista rilasciata a Forbes, il fondatore e CEO di Dropbox, Drew Houston, ha svelato un clamoroso retroscena secondo il quale nel 2009 Steve Jobs tentò di acquistare Dropbox per trasformarlo in quello che ora è diventato iCloud.

Il recentemente scomparso CEO di Apple invitò Houston e il suo socio Arash Ferdowsi a Cupertino, dove tra una tazza di tè e qualche chiacchiera venne fuori che Jobs era pronto ad offrire una cifra ad otto zeri per avere Dropbox. Cifra che però venne rifiutata dai due giovani imprenditori (all’epoca Houston aveva 26 anni) convinti della bontà del loro progetto.

Samsung e Apple di nuovo amiche per il processore A6?

Dove il buon senso non può, forse possono i soldi. Secondo quanto riportato da “Korea Times”, la guerra dei brevetti fra Apple e Samsung potrebbe essere accantonata, o quantomeno messa in secondo piano, da Apple A6, la nuova generazione di processori Apple che dovrebbe equipaggiare iPhone 5 ed iPad 3.

Pur essendo progettato da Apple, come i suoi predecessori Apple A4 e Apple A5 che tuttora animano gli iDevice che troviamo sugli scaffali dei negozi, il chip A6 dovrebbe essere prodotto da Samsung. La casa coreana, infatti, sembra essere l’unica con il know-how e i mezzi adatti alla sua realizzazione in tempi brevi.

Effetto Jobs: preordini record per iPhone 4S, è l’iPhone più prenotato di sempre

Siamo stati facili profeti. L’onda emotiva per la scomparsa di Steve Jobs ha spinto migliaia di fan dritti fra le braccia di iPhone 4S, il nuovo modello di melafonino presentato da Tim Cook; il successore di Jobs sulla poltrona di CEO in Apple; appena ventiquattr’ore prima che il fondatore dell’azienda si spegnesse.

Secondo quanto riportato da autorevoli fonti, iPhone 4S potrebbe essere l’iPhone più prenotato della storia con 200.000 preordini registrati da AT&T (uno dei più importanti gestori americani) in appena 12 ore. Considerando che ci sono altri due carrier ad offrire l’iPhone 4S – Verizon e Sprint – e che pure il sito di Apple ha spostato le consegne di 1-2 settimane, è facile intuire la grandezza dell’effetto Jobs.

I Pirati della Silicon Valley, Noah Wyle parla del suo incontro con Steve Jobs

David Kaplan ha ricordato Steve Jobs sul celebre magazine americano Fortune (ri)pubblicando un’intervista fatta qualche anno fa a Noah Wyle, l’attore reso noto da “ER” e “Falling Skies” che nel film I Pirati della Silicon Valley ha interpretato il ruolo del fondatore di Apple. Nell’intervista, Wyle racconta dell’incontro (prima telefonico e poi in carne ed ossa) che ebbe con Steve Jobs nel 1999, dopo le riprese del film e a poche settimane dal Macworld di New York.

“Noah?” mi disse una voce al telefono.

“Sì,” risposi.

“Sono Steve Jobs.”

In quel momento, il cuore mi iniziò a battere forte sotto la maglietta. Lui mi disse – e mi è rimasto impresso – “Ti chiamo per dirti che hai fatto un buon lavoro. Ho odiato il film, ho odiato la sceneggiatura, penso che se aveste speso un po’ più di tempo e soldi e aveste fatto più attenzione ai dettagli, avreste potuto fare di meglio. Ma tu sei stato bravo.”

Tutto quello che potei rispondere fu “Grazie, Signore.”

“Ascolta – mi disse Jobs – ogni anno organizziamo una cosa chiamata Macworld convention. Si fa a New York, al Javits Center. Ci saranno circa 10,000 persone. E credo che sarebbe divertente se tu salissi sul palco vestito come me e facessi i primi cinque minuti del keynote. Ti piacerebbe?”

“Assolutamente!”, risposi.

Così, il mese seguente lui mi acquistò un biglietto aereo per New York e andai al Four Seasons Hotel, salì nella sua stanza, bussai alla sua porta, e fu lì che incontrai Steve Jobs faccia a faccia. Lui mi guardò bene, dalla testa ai piedi, sorrise, e mi disse “Sì, mi assomigli!”.

10 set di icone free dedicati ai prodotti Apple

Concludiamo questo fine-settimana di tributo a Steve Jobs proponendovi una serie di icone free dedicate ai prodotti Apple, dai primi Macintosh agli ultimi modelli di iPhone, iPad ed iPod. Tutte splendidamente realizzate e applicabili su qualsiasi sistema operativo.

Insomma, non vi resta che cliccare sull’anteprima dei set da scaricare e procedere con il download. Trovate tutto dopo il salto, quindi non perdete altro tempo e, se non l’avete ancora fatto, decorate il vostro desktop con un po’ di “mele”.