Facebook e lo strano caso della registrazione con l'e-mail altrui

Facebook e lo strano caso della registrazione con l’email altrui

Facebook e lo strano caso della registrazione con l'email altrui

Sin dagli albori, dal momento in cui l’amico Zuckerberg mise per la prima volta online la sua oramai celebre creatura in blu, il binomio privacy-facebook ha fatto discutere, e non poco, generando dubbi e creando dissapori tra utenti ed autorità. Tenendo conto di ciò molto probabilmente non tutti si stupiranno della singolare vicenda accaduta al collega Giuseppe Benevento e raccontata, proprio qualche ora fa, sulle pagine di The Apple Lounge. Eppure, considerando la gravità della cosa, lo stupore c’è, eccome!

Detta in breve, anzi brevissima, l’esperienza di Giuseppe mette ben in risalto una grave falla, chiamiamola così, di Facebook ed i rischi derivanti dal fatto che qualcuno, per mero “diletto” o per puro errore, possa creare un account sul tanto amato social network con l’indirizzo email di altri utenti non registrati ed operare indisturbato per tutta una serie di giorni, i fatidici tre ed oltre entro i quali dovrebbe esser confermato l’indirizzo di posta elettronica indicato ed ancor di più quelli necessari al team del buon Zuck affinché si accorga che qualcosa, effettivamente, non sta andando proprio come dovrebbe.

La sorella di Zuckerberg colpita dalla scarsa privacy di FB: una foto privata diventa pubblica

Cosa accade quando postate una foto su Facebook? Il contenuto diventa subito pubblico. Potrete decidere di condividerlo solo con gli amici oppure con una stretta cerchia di persone selezionate. Nonostante queste limitazioni, la foto potrebbe divenire comunque di dominio pubblico, visto che basta una singola persona che condivida l’elemento.

Questo non è l’unico metodo che può rendere un contenuto privato, pubblico. Tali possibilità non sono di certo un mistero, tutti le conoscono e decidono di postare le immagini a loro rischio e pericolo. A quanto pare, la sorella di Mark Zuckerberg, ignorava alcuni aspetti del social network fondato dal fratellino.
Randi Zuckerberg aveva postato sulle pagine in blu una foto (condivisa solo con i suoi amici) che ritraeva la famiglia, Mark compreso, mentre utilizzavano la nuovissima applicazione “Poke”.

Facebook spia i messaggi degli utenti? No.

Un allarmante articolo apparso nei giorni scorsi sul Sunday Times (visibile solo a pagamento) ha accusato Facebook ed altri “big” di Internet, come Flickr e YouTube, di usare le proprie app mobile per spiare i messaggi conservati sugli smartphone degli utenti. Di fronte ad una rivelazione del genere, in Rete è scattato subito il panico ma probabilmente la situazione è meno grave di ciò che vogliono farci credere i giornalisti britannici. Il motivo è stato spiegato dai responsabili di Facebook.

Nell’App store di Android, i permessi della app di Facebook includono la lettura e la scrittura di SMS. Il motivo di ciò è che abbiamo fatto alcuni test (non con il pubblico generale) di prodotti che richiedono una comunicazione fra il sistema di SMS e l’applicazione di Facebook“, hanno spiegato dei rappresentanti di Facebook al sito Business Insider. “Molte app per la comunicazione usano questo tipo di permessi. Pensate a tutte quelle applicazioni che si pongono come alternative al sistema di messaggi standard del sistema“.

Come non farsi spiare da Facebook su Android

Nonostante le rassicurazioni di Zuckerberg sul fatto che Facebook non spia le attività degli utenti dopo la disconnessione dal sito, continuano le polemiche sui cookie traccianti del social network più famoso del mondo. Questo ha spinto lo sviluppatore Daniel Velazco a creare una app per Android che porta sulla piattaforma una soluzione per bloccare le attività “spione” di Facebook sullo smartphone.

L’applicazione si chiama Tinfoil for Facebook ed ha un funzionamento simile ad estensioni per Chrome e Firefox che vi abbiamo proposto in passato, provvede infatti a bloccare i cookie di Facebook al di fuori dei confini del social network vietando dunque a quest’ultimo di spiare la cronologia Web dell’utente.

Facebook e la violazione della privacy: raggiunto l’accordo con la FTC

Facebook privacy utenti

La notizia è dell’ultim’ora, o quasi e, sicuramente, va a configurasi come un annuncio di particolare importanza per tutti coloro che, giorno dopo giorno, si servono attivamente del social network in blu: Facebook ha finalmente raggiunto un accordo con la Federal Trade Commission, l’autorità antitrust USA, per quanto concerne il patteggiamento che porrà fine alle accuse di violazione delle leggi sulla privcacy.

Questo, tanto per cominciare, sta quindi a significare che Facebook, sin da subito e per ben venti anni, dovrà produrre e rendere disponibili alla FTC appositi report, alla cui produzione provvederanno entità terze ed autonome, relativi alle misure intraprese per quanto concerne la tutela della privacy dell’intera comunity.

Tra le misure accordate non manca quella facente riferimento all’obbligatorietà della rimozione di tutti i dati relativi agli utenti entro un periodo massimo pari a 30 giorni a partire dal momento della cancellazione del proprio account.

Facebook, un accordo per aumentare l’impegno per la privacy degli utenti

È stato quasi raggiunto un accordo tra Facebook e l'agenzia USA per la tutela dei consumatori al fine di garantire un maggior grado di privacy per i suoi utenti ma, frattanto, le autorità tedesche minacciano di agire contro il riconoscimento facciale

La notizia arriva direttamente da un articolo pubblicato recentemente sulle pagine del Wall Street Journal: Mark Zuckerberg e l’intero team di Facebook sarebbero sul punto di raggiungere un accordo con l’agenzia USA per la tutela dei consumatori (FCC, Federal Trade Commission) al fine di ottimizzate la gestione della privacy degli utenti iscritti al rinomato social network in blu.

L’accordo in questione, sostanzialmente, prevede l’obbligo da parte di Facebook di richiedere il consenso di ciascun iscritto per la pubblicazione online delle relative informazioni personali e, a quanto pare, tale modalità sarebbe stata proposta, come forma di auto-tutela, dagli stessi portavoce della risorsa di social networking.

In tal modo, quindi, le fastidiose problematiche sollevate circa due anni addietro dagli utenti statunitensi, verrebbero risolte ma, allo stato attuale delle cose, non è ancora chiaro quando i commissari USA passeranno effettivamente al vaglio la proposta di Facebook.

Facebook, troppi account violati. Arrivano gli “amici fidati” e le password per le applicazioni

Con un post sul suo blog ufficiale, Facebook ha svelato che ogni giorno, su un miliardo di accessi globali effettuati sul social network, vengono violati 600.000 account. Per fortuna, solo poche di queste 600.000 violazioni si tramuta in un account compromesso non più recuperabile dal legittimo intestatario, ma questi numeri hanno spinto Mark Zuckerberg e soci a introdurre due nuovi sistemi di protezione per gli account.

Stiamo parlando della lista degli amici fidati e delle password per le applicazioni, due feature che dovrebbero rendere Facebook un po’ più sicuro e dovrebbero facilitare la vita di chi vede il proprio account violato e vuole rimpossessarsene senza dover affrontare odissee di varia natura. Ma vediamo in dettaglio di che si tratta.

Facebook e l’accusa dei profili ombra

Facebook potrebbe rischiare fino a 100 mila euro di multa a causa delle accuse relative alla creazione e all'archiviazione di profili ombra

Conseguenzialmente alle accuse relative all’archiviazione ed alla creazione di “profili ombra” lanciate alla divisione irlandese di Facebook dal Commissario locale per la protezione dei dati personali il rinomato social network in blu potrebbe ora rischiare sino a ben 100 mila euro di multa.

La polemica è stata scatenata proprio qualche giorno fa, in seguito alle accuse di Max Schrems che, entrato in possesso di un dettagliato resoconto relativo al suo account Facebook e a tutte le attività ad esso associate da circa tre anni a questa parte, scopre che un buon numero di dati da lui inseriti e poi eliminati dal proprio profilo risultano ancora disponibili per il team della ben nota risorsa di social networking, decide quindi di contattare personalmente l’Irish Data Protection Commissioner (IDC) e di rendere disponibile online il sito web Europe Versus Facebook.

Facebook Ireland finisce quindi sotto accusa divenendo vittima di un’inchiesta per violazione massima della privacy degli utenti europei.

Europe Versus Facebook, il progetto lanciato per preservare la privcacy su Facebook

Recentemente è stato dato il via al progetto Europe Versus Facebook, un blog dove vengono raccolte tutte le varie anomalie accertate nella gestione della privacy di Facebook ponendo inoltre come obiettivo quello di cercare di aiutare gli utenti iscritti al rinomato social network in blu ad ottenere i propri dati personali in esso archiviati mediante un apposito indice elaborato dallo stesso Mark Zuckerberg e dal suo team.

A dar vita al blog è stato Max Schrems, un ragazzo di 24 anni che studia legge a Vienna, e che, venendo a conoscenza del fatto che tutti gli utenti di Facebook che non sono residenti negli USA o in Canada fanno riferimento alla sede irlandese dello stesso e, di conseguenza, alle ben più rigide e precise leggi irlandesi, decide di dare il via alla sua campagna a fronte di ben 22 violazioni relative al rinomato social network in blu che vengono accolte il 24 Agosto 2011  dalla DPC (Data Protection Commissioner) irlandese e dove, in virtù di ciò, la prossima settimana i dirigenti della nota risorsa di social nwtworking potrebbero essere ascoltati in audizione.

Facebook e il ritorno del cookie spione

Il cookie che spia gli utenti Facebook dopo la disconnessione è nuovamente attivo

Se ne era discusso proprio alcuni giorni addietro e, nelle ultime ore, Facebook ha cominciato nuovamente a far parlare di se riguardo la questione cookie e privacy degli utenti.

Infatti, nonostante il lancio dell’allarme del cookie definito come spione, in grado di tracciare l’operato in rete degli utenti, e alla sua successiva rimozione da parte del team di Facebook sembrerebbe che la problematica sia tornata a palesarsi, almeno secondo il responso di Nik Cubrilovic.

Stando infatti alle analisi effettuate dal ricercatore il cookie, conosciuto come “datr”, risulta essere nuovamente presente nell’elenco di quelli creati da Facebook al fine di mantenere aperta la connessione dei propri utenti anche dopo la disconnessione, così come denunciato proprio qualche giorno fa.

Facebook spia gli utenti? Ecco come bloccarlo e come scoprire tutti i dati che raccoglie su di noi

Continua a fare scalpore la notizia secondo cui Facebook spia gli utenti anche dopo la disconnessione grazie a dei cookie un po’ troppo “curiosi”, i quali invierebbero al social network di Mark Zuckerberg informazioni su tutti i siti visitati nel browser in uso. I vertici di Facebook si sono già difesi assicurando che le attività dei cookie non sono a scopo spionistico, eppure in Rete gli indignati che vogliono sbarazzarsi di loro continua a crescere.

Ecco il motivo per cui oggi abbiamo deciso di proporvi un breve vademecum con tutti gli strumenti utili per impedire a Facebook di spiarci e scoprire tutti i dati che raccoglie su di noi il social network più famoso del mondo. Non dovete far altro che scegliere l’arma che fa più al caso vostro e usarla come scudo contro le voglie più voyeuristiche di Zuckerberg e soci. Proteggiamo la nostra privacy, almeno entro i labili limiti in cui si può fare.

Facebook spia gli utenti anche dopo la disconnessione, ma Zuckerberg non ci sta

Passata la “sbronza” per le novità presentate alla conferenza F8, si torna a parlare di Facebook come una minaccia per la privacy degli utenti. L’accusa questa volta è di quelle pesanti: secondo l’esperto di tecnologia Dave Winer e l’imprenditore Nik Cubrilovic, Facebook userebbe i cookie per spiare gli utenti anche dopo la disconnessione dal sito riuscendo a scoprire tutti i siti che essi visitano.

L’unico modo per proteggersi dall’occhio impiccione di Facebook sarebbe quello di cancellare i cookie ogni volta che si visita il social network, ma forse, per nostra fortuna, l’allarme potrebbe essere troppo esagerato rispetto alla reale attività dei “biscottini” lasciati da Facebook sul PC.

Come rimuovere i numeri di telefono da Facebook

Avete mai provato a recarvi nella sezione Account > Modifica amici > Contatti del vostro account su Facebook? No, male. Altrimenti vi sareste già accorti che sul network di “fratello” Zuckerberg sono stati importati tutti i numeri di telefono della vostra rubrica telefonica. Questo accade perché l’applicazione mobile di Facebook sincronizza automaticamente i contatti dello smartphone con quelli del social network, mandando ancora una volta a ramengo la privacy degli utenti.

Sorprendente, vero? Però questo non è il momento di rimanere a bocca aperta, è il momento di agire. Abbiamo preparato per voi una velocissima guida su come rimuovere i numeri di telefono da Facebook e disabilitare la sincronizzazione dei contatti dal telefonino che non aspetta altro che essere messa in pratica per aumentare la vostra privacy su Facebook (insieme a quella dei vostri contatti, ovviamente). Mettiamoci subito all’opera!