Bang With Friends, fare sesso con gli amici di Facebook

Facebook viene utilizzato per tantissimi scopi, anzi infiniti. Proprio per questo sono stati finanche suddivisi gli utenti che popolano il social network in tante categorie in cui ognuna ha un proprio obiettivo. C’è chi sfrutta le pagine bianche e blu per farsi una vita sociale più ricca, chi decide di usare il portale solo ed esclusivamente per scoprire “i fatti degli altri e, tra i tanti altri, troviamo anche chi lo utilizza per fare sesso!

Si, avete capito bene, il social network può servire anche a questo. Le persone vanno a caccia per riuscire a trovare il proprio partner o semplicemente un appuntamento della durata di una singola notte. Bang With Friends è un nuovo servizio che ha come obiettivo quello di soddisfare la richiesta sessuale del mondo di faccia libro.

Uomo licenziato perché un malware autoinstallatosi sul suo computer dell’ufficio aveva scaricato centinaia di immagini pedopornografiche

Mal di testa

Questa brutta avventura potrebbe essere presa ad esempio per una pubblicità di sistemi ritenuti più sicuri di Windows, come Mac Os X o Linux. Ma purtroppo è accaduta davvero. Il Massachusetts Department of Industrial Accidents ha licenziato un suo dipendente, il signor Michael Fiola, intraprendendo tra l’altro una procedura legale nei suoi confronti, in quanto all’interno dei suoi file temporanei internet del computer dell’ufficio erano presenti immagini chiaramente pedopornografiche.

“Il mio capo mi ha chiamato nel suo ufficio alle nove del mattino – ha spiegato Fiola ad alcuni quotidiani locali – e c’erano tutti, dal mio supervisore al direttore del personale. Senza permettermi di spiegare alcunché mi hanno dato la lettera di licenziamento, rimanendo in silenzio perché così aveva consigliato il loro legale”. Purtroppo, però, i legali (della difesa e dell’accusa, insieme) analizzando meglio il computer dell’uomo non hanno potuto far altro che arrendersi, in quanto non c’era alcuna prova del fatto che il dipendente avesse scaricato materiale illegale. Perché? Perché il materiale pedopornografico l’aveva scaricato un malware.

La piaga della pedofilia online continua ad avanzare: ogni giorno nascono 74 siti in più rispetto al 2007

TelArcobaleno

Brutte notizie, purtroppo, per quel che riguarda la lotta alla pedofilia online. Secondo l’associazione Telefono Arcobaleno, che da dodici anni combatte contro questo fenomeno, ogni giorno nascono 74 siti in più rispetto al 2007. Un incremento considerato “preoccupante”, che “sottolinea l’urgente necessità di adeguare i mezzi di contrasto, dato l’evidente e misurabile inasprimento del fenomeno e la sua evoluzione tecnologica”.

Tra l’altro, spiega l’associazione, “i siti dedicati al pedobusiness sono solo una tipologia di quella che è la galassia di immagini e filmati che sfruttano in modo orribile l’infanzia per inseguire i gusti dei consumatori, per lo più statunitensi ed europei. Ultimamente è stato scoperto e debellato un sito a pagamento che nascondeva una grossa videoteca pedopornografica (mascherata da videoteca di cartoni animati) e proponeva la vendita di 465 filmati divisi per categorie. Ma andiamo a vedere gli ultimi dati.

Come “adescare” i pedofili? Con falsi link

Pedofili

Qual è il metodo più semplice per acciuffare i pedofili, se non quello di “fregarli” con la loro stessa arma? È quello che sta facendo, con molto successo, in questi ultimi mesi l’Fbi, che sta utilizzando una serie di falsi link inseriti nei siti che ritiene più a rischio. In pratica, chi clicca sul link invece che andare a vedere filmati porno, viene diretto a un sito gestito dall’agenzia americana per la sicurezza, che così entra in possesso dei dati del presunto criminale.

Uno studente universitario, ad esempio, una notte dello scorso anno aveva cliccato su più di uno di questi link, e già la mattina dopo si è trovato a casa gli agenti federali. Ora rischia quattro anni di prigione, ma il metodo – seppur ottimo per acciuffiare i criminali – rischia un po’ di generalizzare: in questo modo anche chi fa click per sbaglio su un link rischia di passare delle brutte giornate.

Il voto online? È attraente… ma non si deve confondere con birra e video porno. Almeno in Polonia

Birra

Visto che siamo in periodo di campagna elettorale e di elezioni, oggi vi riporto una notizia davvero curiosa che viene dalla Polonia. Ci sono moltissime ragioni per cui il voto elettronico ancora non è stato introdotto nella maggior parte dei paesi del mondo, ma questa davvero non l’avevo mai sentita.

Secondo l’ex-primo ministro Jaroslaw Kaczynski e alcuni altri membri del partito conservatore, ai polacchi non dovrebbe essere data la possibilità di votare online perché internet “attrae molta gente che guarda filmati porno con una birra in mano”, e la sacralità del voto non può essere assolutamente intaccata, magari, da un tab di Firefox aperto in secondo piano che sta caricando un filmato erotico da YouPorn.

Sbarca anche in Italia NakedNews

Naked News

Donne non me ne vogliate: questo post è un pochino di più per noi maschietti! Sto scherzando, ci mancherebbe. La notizia è che da oggi partirà la versione italiana di Naked News, il famosissimo telegiornale già attivo in altre lingue in cui le “giornaliste” si spogliano, indumento dopo indumento, mentre leggono le notizie. Fino ad arrivare, udite udite, a uno strip integrale.

Il tg, il cui sottotitolo è “Il programma che non ha nulla da nascondere”, vedrà la partecipazione di quattro conduttrici tra i 22 e i 27 anni, selezionate tra 100 ragazze che si erano presentate per il ruolo. “Trovo che sia un lavoro molto interessante e che sicuramente contribuirà alla mia formazione – ha detto una di loro, Michela Fiore, 25 anni, tre esami prima della laurea in Economia e Commercio – Spero anche che mi garantisca l’offerta di altri ruoli da conduttrice, una possibilità che comunque valuterò perché non so ancora cosa mi piacerà fare in futuro”.

Ragazzi-Ragazze…i due lati…tutte le risposte

Ragazzi-Ragazze…i due lati…tutte le risposte

Complessata per un ragazzo? Indeciso su una ragazza? Hai bisogno di consigli sul sesso, l’amore e quant’altro? Su GirlAskGuys puoi porre le tue domande a tutti i ragazzi o ragazze del mondo. Infatti questo nuovo fantastico servizio di social network permette di avere consigli su tutte le questioni amorose che affliggono i giovani, e non solo.

Le domande cosi come le risposte non vengono censurate, cosi che gli utenti possono essere completamente onesti e aperti. GirlsAskGuys.com offre agli utenti, gratuitamente, la possibilità di porre le proprie domande o dare le proprie risposte, scrivere articoli, creare profili, essere valutato da altri utenti, ricevere messaggi da altri e fare commenti.

In Spagna Robin e il Messenger aiutano i giovani a parlare di sesso, droga e alcol

Robin

In Spagna è stata lanciata un’interessante iniziativa congiunta governo-Microsoft per parlare ai ragazzi più giovani e ascoltare le loro problematiche in tema di sesso, alcol e droga. L’iniziativa è rivolta proprio a parlare la stessa lingua di ragazzi e ragazze, senza pregiudizi né vergogne, attraverso l’uso della chat, e in particolare di Msn Messenger. Dall’altra parte della chat, un robot, chiamato Robin, che riconosce le domande dei ragazzi (o almeno ci prova) e fornisce loro delle risposte.

Utilizzare il servizio è molto semplice (ma, ovviamente, bisogna conoscere lo spagnolo): basta inserire tra i propri contatti l’indirizzo di Robin (robin@msc.es) e subito si potrà iniziare a interagire con lui. Il robot è stato programmato per parlare di diversi argomenti delicati, dalla contraccezione alla prevenzione dell’Aids, dall’interruzione di gravidanza alla “pillola del giorno dopo” fino all’assunzione di alcol e droghe.

“Tesoro stasera non mi va, devo stare su internet”

Scheletro

Vi è mai capitato di rispondere così al vostro lui o alla vostra lei, che magari cercavano di “stuzzicarvi” per passare una serata “di fuoco”? Forse a noi italiani – focosi per natura – succederà raramente, ma negli Stati Uniti il fenomeno sta diventadno un vero e proprio problema: gli americani di tutte le età preferiscono la rete agli amici e ad altri istinti primari della nostra esistenza. Lo rivela una ricerca della Jwt, la quarta più importante agenzia di pubblicità, che ha intervistato 1.011 americani adulti.

Gli americani hanno dovuto rispondere a diverse domande. Quanto tempo puoi resistere senza internet? Il 15 per cento ha risposto “un paio di giorni o anche meno”, il 21 per cento “un paio di giorni”, mentre un altro 19 per cento “qualche giorno”. La ricerca rivela che le senza internet molti diventano ansiosi, si sentono isolati e tristi. Un bel problema dunque.