HTC tablet Windows RT

HTC, bloccata da Apple alla dogana degli Stati Unti

HTC blocco Apple alla frontiera

Conseguenzialmente alla decisione emessa dall’International Trade Commission (ITC) a dicembre dello scorso anno in seguito alla denuncia depositata da Apple e facente riferimento alla presunta violazione del brevetto siglato come 5946647, ovvero quello relativo all’inserimento via tap su touchscreen di numeri di telefono, email, messaggi o indirizzi web, le importazioni di due device HTC sono state momentaneamente bloccate in terra statunitense.

Già diverso tempo addietro l’ITC accolse le richieste di Apple bloccando le importanzioni negli USA di diversi smartphone HTC e durante i mesi trascorsi l’azienda taiwanese avrebbe dovuto provvedere alla neo progettazione e rigenerazione delle componenti oggetto della violazione, un’operazione questa che, a quanto pare, non è stata eseguita motivo per il quale allo stato attuale delle cose interi container di One X ed Evo 4G LTE risultano bloccati alla frontiera.

Megaupload processo

Megaupload: il processo potrebbe saltare

Megaupload processo

Per lo spinoso caso Megaupload di cui si parla da ormai diverso tempo a questa parte potrebbe celarsi, direttamente dietro l’angolo, una svolta del tutto imprevista, almeno sino a pochi giorni addietro, in grado di sovvertire totalmente tutto quanto, o quasi, reso noto sino a questo momento.

Relativamente al caso Megaupload, infatti, potrebbe emergere un grave errore procedurale da parte delle autorità a causa della mancanza di sicurezza circa l’opportunità di poter procedere nei confronti di Megaupload sfruttando i documenti consegnati dallo stesso Dotcom, così come dichiarato dal giudice Liam O’Grady all’FBI.

Infatti, stando a quanto messo in evidenza da Ira Rothken, uno degli avvocati di Megaupload, non sarebbe possibile procedere nei confronti di una data società sfruttando quella che è la documentazione in possesso di Dotcom in quanto riferita inequivocabilmente ad una persona civile.

Apple, la risposta alle accuse sugli ebook

Apple risposta cartello ebook

Nel corso delle ultime ore il Dipartimento di Giustizia statunitense ha ufficializzato l’apertura di una causa nei confronti di Apple e degli editori coinvolti nella faccenda relativa al cartello degli ebook ma, a distanza di poco tempo dalle accuse, l’azienda della mela morsicata più celebre al mondo ha già avuto modo di dire la sua.

Apple, infatti, ha risposto alle accuse di aver costruito un cartello intorno al mercato degli ebook sfruttando, in particolare, quello che viene oramai comunemente identificato come modello di agenzia definendole semplicemente come non vere ed andando inoltre a sottolineare come il lancio di iBookstore, avvenuto nel 2010, abbia soltanto contribuito a portare innovazione e competizione facendo cadere il monopolio detenuto in tal ambito da Amazon e permettendo agli utenti di beneficiare degli ebook che ora sono più interattivi e coinvolgenti.

Apple, l’Antitrust USA contro il cartello degli ebook

Apple cartello ebook

Della spinosa questione facente riferimento ad Apple ed al cartello degli ebook se ne parla già da qualche tempo a questa parte ma soltanto nel corso delle ultime ore sembrerebbero esserci stati ulteriori e significativi sviluppi della vicenda.

Infatti, dopo le critiche mosse dalla Commissione Europea il Dipartimento di Giustizia USA ha ufficializzato l’apertura di una causa nei confronti di Apple e degli editori coinvolti (Hachette Livre, Harper Collins, Simon&Schuster, Penguin e Verlagsgruppe Georg von Holzbrinck) con l’accusa di aver provveduto alla costruzione di un cartello attorno al mercato degli ebook e, nello specifico, sfruttando quello che, comunemente, viene identificato come modello “di agenzia”.

Tuttavia, tra gli editori coinvolti Harper Collins, Hachette e Simon & Schuster sono già riusciti a raggiungere un accordo per uscire dalla causa.

Apple, varcata la soglia dei 600 miliardi di dollari

Apple 600 miliardi di dollari

Sebbene quello attualmente in corso vada a configurarsi come un momento di crisi per la maggior parte delle aziende mondiali (che si tratti di gran colossi o meno poco importa) Apple, invece, sembra non risentirne minimamente o, quantomeno, questo è quello che se ne deduce prendendo in esame il nuovo record fissato per quanto riguarda la capitalizzazione della società sul mercato azionario statunitense registrato proprio nel corso delle ultime ore.

La ben nota azienda della mela morsicata, infatti, è riuscita a superare il tetto dei 600 miliardi di dollari, un traguardo questo che dimostra come Cupertino e, sopratutto, le sue casse siano in ottima salute e ad incidere in tal senso sono state, con molta probabilità, anche le vendite del nuovo iPad immesso sul mercato soltanto da qualche settimana a questa parte.

Mercato smartphone: Android conquista gli Stati Uniti

Android batte iOS mercato americano

Qual è il sistema operativo mobile preferito dagli statunitensi? Secondo gli ultimi dati forniti da comScore la risposta è, al momento, unica e netta: Android.

Stando infatti a quelle che sono le ultime statistiche rese disponibili le vendite degli smartphone Android negli Stati Uniti hanno recentemente superato la soglia del 50% (50,1% per essere precisi!) facendo quindi registrare una crescita corrispondente a 3,2 punti rispetto ai dati relativi al mese di novembre dello scorso anno.

Questo, in altri termini, sta quindi a significare che chi, negli ultimi tempi, ha effettuato l’acquisto di un nuovo smartphone ha fatto ricadere la propria scelta prevalentemente su un device Android, che sia di fascia bassa, media o alta poco importa.

Attacco cracker: 1,5 milioni di carte di credito rubate in un’unica mossa

Attacco cracker carte di credito

Il numero totale delle carte di credito che, stando all’allarme dato lo scorso venerdì, sarebbero a rischio corrisponde a circa 1,5 milioni, sebbene all’inizio si parlasse di diverse decine di migliaia, e a dare l’annuncio ci ha ben pensato Global Payments Inc., una piccola azienda statunitense partner di Visa e MasterCard.

Nel corso delle ultime ore, infatti, la Global Payments Inc. ha fatto sapere di essere stata soggetta ad una grave incursione da parte di alcuni hacker che sono riusciti ad intrufolarsi all’interno dei propri sistemi informatici nei giorni compresi tra il 21 ed il 25 febbraio dell’anno corrente.

Tale incursione avrebbe permesso ai malintenzionati di impossessarsi dei numeri delle carte di credito e dei codici di autorizzazione unitamente ad altri dati mediante i quali sarebbe possibile procedere alla contraffazione.

Lo streaming trionfa negli Stati Uniti, battuto il supporto fisico

Streaming batte supporto fisco

La questione riguarda esclusivamente il mercato a stelle e strisce ma trattandosi di una vera e propria svolta epocale quella oggetto dell’attenzione appare senza alcun dubbio una vicenda degna di nota: la visione in streaming dei film ha superato, per la prima volta nella storia, quella legata all’acquisto di un qualsiasi supporto fisico.

Questo, in altri termini, sta quindi a significare che DVD e Blu-Ray sono stati surclassati da quelle che sono le principali piattaforme disponibili online adibite legalmente alla distribuzione ed alla visualizzazione dei contenuti video.

A definire i numeri che hanno determinato il sorpasso è stato il più recente IHS Screen Digest da cui ne è emerso che a partire dall’inizio del 2012 e sino a questo momento sono stati visualizzati ben 3,4 miliardi di film.

Si tratta di una cifra che se paragonata a quella dello scorso anno risulta praticamente raddoppiata.

Facebook: la password non va mai fornita a terzi, neanche al capo

Facebook password datori lavoro

A quanto pare durante l’ultimo periodo una nuova pratica ha iniziato a diffondersi in maniera sempre più frequente e, sopratutto, insistente, tra i datori di lavoro delle aziende: quella di chiedere, in sede di colloquio, le password degli account Facebook di coloro che potrebbero essere assunti come nuovi dipendenti nel tentativo di indagare più a fondo nella loro vita privata con la scusa di poterli conoscere meglio ed evitare future e fastidiose brutte sorprese.

Tale consuetudine, scorretta e tutt’altro che in linea con quella che dovrebbe essere il diritto alla riservatezza che spetta a ciascun utente iscritto al ben noto social network in blu, è stata immediatamente denunciata da Zuckerberg in persona e dal suo team mediante la pubblicazione di un apposito comunicato.

Tale informativa, messa all’attenzione degli utenti iscritti a Facebook proprio nel corso delle ultime ore, altro non è che un chiaro invito a non fornire mai a terzi la password per effettuare l’accesso al proprio account creato sulla rinomata risorsa di social networking.

Google, Safari e la violazione della privacy degli utenti: inchieste aperte in USA e UE

Google indagine privacy utenti Safari

Ancora problemi per Google relativamente alla questione privacy: nel corso delle ultime ore, infatti, si è discusso nuovamente della modalità mediante cui il gran colosso delle ricerche in rete avrebbe aggirato il blocco dei cookie di Safari al fine di poter tracciare con maggior facilità gli utenti impegnati nell’utilizzo del browser web di Cupertino.

Le autorità statunitensi e quelle europee, infatti, a distanza di circa un mese dall’accaduto, vogliono ora approfondire la questione.

Negli Stati Uniti e in Europa sono infatti state aperte tutta una serie di apposite inchieste in modo tale da poter verificare se vi sia stata un’effettiva violazione della privacy di tutti gli utenti Safari ed in caso di riscontri big G, questa volta, dovrà fare i conti con sanzioni che si preannunciano come tutt’altro che di poco conto.

Record di prenotazioni per il nuovo iPad: le scorte nazionali sono esaurite

Record prenotazioni nuovo iPad

Il nuovo iPad, il primo appartenente all’era post-Jobs, è stato presentato ufficialmente soltanto da pochissimi giorni e, stando a quelle che sono le ultime informazioni attualmente disponibili, sembrerebbe proprio che sia partito con la marcia giusta, quella di un futuro che, a quanto pare, si prospetta decisamente glorioso.

Apple, infatti, avrebbe registrato un tasso di prenotazioni decisamente elevato e di gran lunga superiore rispetto ai numeri facenti riferimento alla precedente ed apprezzata versione del tablet.

Stando infatti a quanto reso noto da USA Today i device riservati alle prenotazioni negli Stati Uniti sarebbero già tutte esauriti, un dato qusto che implica l’inevitabile necessità di attingere ad un bacino di unità che, allo stato attuale delle cose, non è disponibile alla distribuzione poiché ancora in fase di assemblaggio.

L’Antitrust USA vuole fare chiarezza sul cartello Apple degli ebook

Apple cartello eBook

Le critiche mosse, qualche tempo addietro, dalla Commissione Europea in merito alla politica di Apple sugli eBook hanno iniziato a diramarsi anche nel Dipartimento di Giustizia statunitense che, stando a quelle che sono le ultime informazioni attualmente disponibili, starebbe infatti preparando le carte necessarie per procedere alla denuncia della ben nota azienda di Cupertino unitamente a cinque diversi editori (Simon & Schuster, Hachette, Penguin, Verlagsgruppe Georg von Holtzbrinck GmbH e Harper Collins) con l’accusa di aver creato un cartello per mantenere più alti del dovuto i prezzi dei libri elettronici.

La questione, nel dettaglio, fa riferimento al prezzo degli eBook degli editori coinvolti presenti nello store online di Apple ed il loro scontrarsi con le regole del mercato relativamente alla concorrenza.

A creare problemi, infatti, sarebbe stato il modello d’agenzia impiegato secondo cui il prezzo degli eBook risulta stabilito dagli stessi editori coinvolti i quali vanno inoltre a cedere il 30% del guadagno al rivenditore.

Apple all’attacco del Samsung Galaxy Nexus

Samsung Galaxy Nexus

Apple è partita nuovamente all’attacco contro Samsung mirando, questa volta, dritta al cuore di Android e prestando tutta la sua attenzione nei confronti del Galaxy Nexus che, stando a quelle che sono le ultime dichiarazioni, andrebbe a violare ben quattro brevetti della mela morsicata più celebre al mondo.

Nel corso delle ultime ore, infatti, Apple ha provveduto a denunciare il device in questione presso la ITC (International Trade Commission) a causa, così come precedentemente accennato, della presunta violazione di quattro diversi brevetti chiedendo, proprio per tale ragione, il blocco commerciale del Galaxy Nexus per quanto concerne il mercato statunitense, almeno fin quanto il caso non verrà discusso in tribunale.

RIM alla riscossa: BlackBerry 10 e PlayBook 2 in gioco

RIM Thorsten Heins

In occasione del DevCon, dinanzi l’attenta platea di Amsterdam, Thorsten Heins, il neo CEO di RIM, ha illustrato come, per questo 2012 da poco iniziato, ha intenzione di rilanciare il marchio BlackBerry.

Unitamente ai nuovi device che verranno presentati durante i prossimi mesi il nuovo CEO ha dichiarato di essere intenzionato a tentare la difficile risalita puntando, fondamentalmente, su Balckberry 10 e su una seconda versione del PlayBook.

Nel dettaglio, secondo quanto dichiarato dal nuovo CEO, per quanto concerne Blackberry 10, vale a dire il nuovo sistema operativo per i device dell’azienda il cui debutto è atteso per la fine dell’anno corrente, il suo punto di forza sarà la totale integrazione con i dispositivi ed i servizi cloud offerti da RIM.