12Seconds: microblogging con audio e video

Ti piace far sapere a tutti quello che stai facendo? Allora conoscerai sicuramente Twitter, un servizio di microblogging che permette di far sapere a chiunque ciò che stai facendo in qualsiasi momento.

Ultimamente questo servizio però sta diventando veramente lento e dato che la velocità è uno dei principali fattori che determinano la riuscita o meno di un servizio simile probabilmente se non verranno presi dei seri provvedimenti molti amanti di Twitter lasceranno il servizio.

Fortunamente in Rete esistono tanti altri servizi simili, ma quello che oggi vi voglio presentare è molto più carino dei soliti sistemi di microblogging.

Atomkeep: gestisci semplicemente i tuoi profili nei social network

Negli ultimi tempi, con l’avvento del web 2.0, si è assistito ad un incessante sviluppo delle piattaforme e dei servizi di social network. Questi abbracciano ad oggi i più disparati campi e hanno travalicato le tre barriere classiche dell’ ambito professionale, dell’ amicizia e delle relazioni amorose, a cui prima erano relegati.

C’è un social network ormai per ogni cosa, ed il loro numero è diventato così elevato che è molto difficile tenerli tutti sempre sotto controllo.
Per tentare di risolvere questo problema viene incontro un altro servizio web, atomkeep, in grado di aggregare in un unico posto tutti gli account dei maggiori social network della rete per consentire una modifica dei dati personali di ogni account rapida e immediata.

“Re della spazzatura” condannato a sei milioni di dollari di multa per aver inviato “solo” 100 milioni di messaggi spam al giorno su MySpace

Spazzatura

E che saranno mai cento milioni di messaggi di spam al giorno? È più o meno questa la versione del “re della spazzatura” (così è stato soprannominato) Scott Richter di Westminster in Colorado (Stati Uniti), che è stato condannato a pagare sei milioni di dollari (tra danni e spese legali) per aver “spammato” miliardi di messaggi a ignari utenti MySpace. In particolare, l’uomo dovrà dare 4,8 milioni di dollari (pari a tre milioni di euro) a MySpace, mentre le spese legali ammontano a 1,2 milioni di dollari (770mila euro).

Richter è stato denunciato da MySpace nel gennaio del 2007, con l’accusa di aver inviato dal proprio computer cento milioni di messaggi indesiderati al giorno; i messaggi, iniziati a circolare nel 2006, sponsorizzavano un sito Web chiamato Consumerpromotionscenter.com, ed erano inviati da normali account del social network, le cui credenziali d’accesso (username&password) erano stati ricavate attraverso operazioni di phishing su larga scala.

Il NewYork Times lancia un social Network.

Una delle testate giornalistiche più autorevoli al mondo, è sicuramente il “The New York Times”. Noi “Comuni mortali” siamo abituati a leggere le notizie di cronaca o di attualità, direttamente sulla carta stampata, ma questo giornale in questi ultimi anni si sta sempre più modernizzando.

Lo scorso 19 settembre Geekissimo, vi ha segnalato che il sito del NYTimes stava per diventare completamente gratuito, e così è stato. Sempre lo scorso anno, più precisamente il 16 ottobre, il NYTime comunica al mondo intero la decisione inserire sul proprio sito la possibilità di commentare le notizie, tramite i classici commenti, come quelli dei blog, sul proprio sito. Mentre, il 25 febbraio, hanno messo a disposizione dei propri visitatori un interessante strumento di navigazione, la TimeMachine, una vera e propria macchia del tempo che vi permette di visualizzare tutte le pagine di tutte le edizioni del NYTime dal 1851 al 1922.

“Stanotte ci facciamo il bagno nella piscina di quel riccone?”. Spopola in Europa lo strano fenomeno del “dipping”

Piscine

La notizia sta facendo in queste ore il giro dei principali siti d’informazione, e ovviamente non potevamo perdercela. Si tratta della singolare moda del “dipping”. Che cos’è il dipping? Beh, se cerchiamo sul dizionario “dip” in inglese significa “breve immersione”, “breve nuotata”. E si tratta proprio di questo, in effetti, ma con l’aiuto di internet. In pratica, ragazzi che cercano su Google Maps piscine condominiali o ville con piscine e fanno un’intrusione notturna per una nuotata “al volo”.

Il fenomeno, che scoppia inevitabilmente d’estate, sta prendendo piede in Inghilterra e negli Stati Uniti, ma ben presto potrebbe approdare (con tutta la sua pericolosità, tra l’altro) anche da noi. Ma come funziona esattamente? Si cercano su Google Maps case con piscine nella propria zona, e sempre con Google Maps si cerca di capire com’è possibile fare un’irruzione pacifica al loro interno. Poi ci si dà appuntamento sui social network (esistono addirittura gruppi appositi su Facebook o Bebo) e, specialmente di notte tra mezzanotte e le tre, si fa il bagno fin quando qualcuno (come sempre accade) non scopre il “misfatto”.

Social Network sportivo con Footbo, servizio web 2 che unisce “social” e calcio

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Footbo è un intrigante progetto basato sul web 2.0 e nato con lo scopo di unire il social network con lo sport, per la precisione, il calcio.
Si è parlato molto in questo periodo a causa degli europei che si stanno giocando in Svizzera/Austria e stanno nascendo molti servizi che mettono a disposizione notizie di vario genere riguardanti questi.

Notevole, soprattutto per gli appassionati dello sport in questione che cercano news su news ogni giorno.
Sono disponibili moltissime funzioni che rendono Footbo ancora più preciso e perfetto nel suo campo, tra cui la possibilità di partecipare ai pronostici e di inserire quindi un proprio risultato per le partite dell’Europeo che si devono ancora disputare.

Arriva il prontuario di buone maniere per Facebook, MySpace e similiari

Facebook

Come bisogna comportarsi correttamente sui social network come Facebook e MySpace? Quale atteggiamento bisogna intraprendere nei confronti dei nostri contatti? E come bisogna porsi nei confronti delle richieste di amicizia da parte di estranei? Dalla Gran Bretagna arriva la soluzione. Debrett’s, la celebre guida al bon ton, ha infatti stilato una lista di regole da seguire per il corretto utilizzo dei social network. Si tratta di regole che sono state scritte dopo che i risultati di una ricerca hanno mostrato che circa due terzi degli utenti di Facebook e MySpace sono frustrati e confusi da ciò che avviene in Rete.

Una confusione che apparentemente sembrerebbe generata soprattutto da messaggi e da richieste di amicizia provenienti da sconosciuti, o apparenti tali. Secondo la ricerca, inoltre, il 18 per cento delle persone ha rivelato di trovarsi a disagio sapendo che l’ex-fidanzato/a può accedere, tramite il profilo compilato su Facebook, a diverse informazioni personali, come ad esempio l’attuale stato di relazione con un’altra persona. Ma come ci viene in aiuto, allora Debrett?

Twitter sta morendo?

Ieri come forse saprete Steve Jobs ha tenuto il Keynote WWDC ’08, un evento di Live Blogging che la Apple propone periodicamente per presentare nuovi prodotti e news e che potete seguire su TheAppleLounge. Come sempre in questi casi la blogosfera internazionale si è mobilitata per fornire le ultime notizie e gli aggiornamenti in diretta. Il servizio preferito per questo tipo di informazione rapida ed immediata è, manco a dirlo, Twitter.

E questo Keynote si presentava per Twitter quasi come un esame, un esame al quale era già stato rimandato più volte, e che purtroppo non ha avuto esiti differenti dai precedenti.
I problemi che affliggono Twitter sono ormai arcinoti: non c’è un giorno in cui su TechCrunch non appaia un articolo che parla dei down di Twitter, sono nati addirittura servizi come IsTwitterDown che ironizzano sulla situazione e rispondono alla fatidica domanda “Twitter è Down?”.

Plurk: reale alternativa a Twitter?

I continui problemi tecnici a cui Twitter va incontro hanno fatto molto riflettere sulla sua effettiva efficienza, al punto che qualcuno ha cominciato a cercare un alternativa.
Forse per il momento favorevole, forse perchè è davvero più di un degno sostituto di Twitter, per ora l’alternativa a Twitter si chiama Plurk.

Concettualmente il servizio è molto simile a Twitter, si possono pubblicare i “plurk” lunghi massimo 140 caratteri in cui si possono inserire anche emoticon, video, foto ecc.
Il punto di forza di Plurk è l’interfaccia: una linea del tempo su cui vengono mostrati da destra verso sinistra tutti i plurk dei vostri contatti. L’utilizzo del servizio in questo modo non è “statico” come su Twitter ma più “dinamico” e interattivo.
Molto interessanti sono anche la possibilità di creare gruppi, inviare messaggi privati e visualizzare statistiche relative al proprio profilo.

Neeetz.com viene in ausilio di tutti coloro che sono interessati al Social Network

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È di Neeetz.com che ci occupiamo oggi, un notevole servizio web 2.0 nato con lo scopo di aiutare tutti colori che sono interessati al Social Network, argomento di profonda attualità.

“Create. Share. Socialize”

È questo il motto che lo caratterizza e che fa di lui un progetto stimato ma soprattutto molto apprezzato dagli utenti che lo utilizzano.
Grazie a Neeetz.com potremo creare il nostro gruppo e renderlo accessibile ad amici o parenti in modo tale da condividere tutte le informazioni con persone interessate ai nostri stessi hobby.
Creare forum di determinati argomenti o anche blog e condividere di conseguenza foto, video e canzoni.

Una lobby canadese accusa Facebook: vìola le leggi sulla privacy

Facebook

La Canadian Internet Policy and Public Interest Clinic ha stilato una lista di (ben) 22 violazioni della locale legge sulla privacy avvenute sul popolare servizio di social networking Facebook. Mentre Facebook, dal canto suo, rigira al mittente le accuse, spiegando di lavorare da sempre al massimo degli standard qualitativi. Alla base del contradditorio ci sarebbe il fatto che Facebook conserva informazioni sensibili riguardo i suoi utenti, condividendole poi con altri senza motivo e senza avvertire i proprietari dei dati. Inoltre, i dati relativi agli utenti non verrebbero distrutti una volta che gli account sono stati chiusi.

Il social networking online, spiegano dal gruppo di pressione, è un fenomeno in grande crescita: si tratta di ottimi strumenti per costruire comunità, ma allo stesso modo sono un campo minato per quanto riguarda l’invasione della privacy. “Abbiamo deciso di focalizzare la nostra attenzione su Facebook perché è il servizio di social networking più popolare in Canada e perché coinvolge migliaia di utenti giovani, il cui primo pensiero non è sempre quello di salvaguardare la propria privacy“.

Economia, sicurezza e privacy: il 41% delle grandi aziende ha addetti che monitorano tutta la posta elettronica e gli altri dati personali degli impiegati

Ufficio

Lo spionaggio di segreti tra le aziende esiste da sempre. Ma probabilmente la tecnologia ha aumentato i rischi, per le aziende, di perdere dati anche per colpa dei propri stessi dipendenti. La Forrester Consulting, famosa società di consulenza, ha pubblicato anche quest’anno l’annuale “Outbound e-mail survey”, che rivela una preoccupazione sempre maggiore, da parte dei vertici delle aziende, che informazioni non autorizzate escano tramite e-mail, servizi di messaggistica istantanea e servizi di social networking. Tanto che – udite udite – oltre il 40 per cento delle grandi aziende (con più di 20mila dipendenti) ammette di avere dipendenti il cui compito è quello di monitorare tutti i dati in entrata e in uscita nei server aziendali.

Il sondaggio ha coinvolto oltre 301 responsabili della sicurezza informatica di aziende. Tra gli altri risultati, il 44 per cento degli intervistati ha condotto almeno una volta nello scorso anno un’inchiesta interna a causa di una potenziale perdita di dati tramite l’e-mail, mentre il 23 per cento ammette che una perdita del genere c’è stata realmente. I rischi riguardano anche i blog, i social network, le chat istantanee e i servizi di file sharing peer-to-peer, diventati, dunque, strade privilegiate attraverso le quali cercare di venire in possesso di informazioni confidenziali.

Creare giochi online e condividerli in rete e nel proprio sito con Fyrebug

Con l’avvento del Web 2.0 e dei numerosi servizi che intorno ad esso si sono sviluppati, per gli utenti è diventato sempre più facile compiere azioni che fino a qualche tempo prima erano riservate solo a chi se ne intendeva di computer e eventualmente linguaggi di programmazione. Un esempio potrebbe essere lo sviluppo dei CMS, che permettono a chiunque di gestire ed aggiornare tramite un editor WYSIWIG (What You See Is What You Get) uno spazio web, o lo sviluppo di applicazioni come Fyrebug.

Fyrebug è un social network costruito attorno al mondo dei videogames, dalla loro creazione fino alle sfide con altri utenti, e la sua versatilità lo rende adatto a giocatori di tutte le età.
Gli utenti possono creare, servendosi della “Fyrebug’s Creation Station”, in maniera del tutto gratuita, il proprio gioco, personalizzandolo come meglio credono e rendendolo poi disponibile all’intera comunità.

I “patiti” dell’informatica, i cosiddetti “early-adopters”, spendono molto più tempo con Microsoft che non con Google, Facebook, Skype…

Statistiche

Quando i patiti dell’informatica si siedono al computer quali software utilizzano? E di quali appicazioni Web o siti si servono? Stando a una nuova ricerca, tutte applicazioni Microsoft: Outlook, Office e Msn. Lo studio è stato effettuato utilizzando il servizio RescueTime, l’applicazione di produttività che monitora l’ammontare di tempo che un utente spende per ogni applicazione disponibile sul proprio computer.

Il sondaggio è stato effettuato su 30mila utenti (molti dei quali cosiddetti “early-adopters”, cioè i patiti di internet, computer&tecnologia che prima degli altri amano provare nuovi prodotti e servizi) e tiene in considerazione poco più di 475mila ore di lavoro. E così si scopre che Gmail, Facebook e Skype, applicazioni considerate “utilizzatissime” nel mondo di internet, vengono sì utilizzate, ma comunque meno le applicazioni Microsoft. Ma che cosa vuol dire questo?