L'iPhone può tracciare i movimenti dell'utente anche da spento?

L’iPhone può tracciare i movimenti dell’utente anche da spento?

L'iPhone può tracciare i movimenti dell'utente anche da spento?

L’iPhone, è cosa ben chiara a tutti, è in grado di eseguire una gran quantita di operazioni differenti. Sebbene in molti siano perfettamente consapevoli di ciò quanto emerso online nel corso delle ultime ore ha comunque lasciato di stucco numerosi utenti.

A quanto pare l’iPhone sarebbe infatti in grado di tracciare l’utente anche a batteria scarica. A testimoniarlo è stato l’utente Glarznak su Reddit che ha rilevato il funzionamento di un contapassi anche a batteria esaurita del melafonino.

L’utente di Reddit scopritore di tale curiosità stava trascorrendo qualche giorno di viaggio senza però avere con sé il caricatore per il suo iPhone 5S. Una volta tornato a casa si è accorto che l’applicazione Argus, che lavora in accoppiata con il chip M7 di Apple per registrare i movimenti, aveva segnato i passi compiuti dall’utente nonostante il telefono fosse spento e con l’indicazione di batteria esaurita.

Consumer Reports: per ora, non comprate il Nexus 7 2013

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Nel mese di luglio abbiamo potuto vedere il nuovo tablet firmato da Google e Asus.

Niente da dire, il Nexus versione 2013 riesce a stupire gli utilizzatori. Il suo display Full HD 1920 x 1080 da 7″ è uno dei migliori monitor mai visti su tablet ed il processore integrato nella nuova variante non ha nulla a che vedere con quello presente nel precedente dispositivo. Ciliegina sulla torta, come sempre, il prezzo: 230 $ circa. Un costo davvero contenuto per un device del genere.

Tutti pronti per acquistare la nuova tavoletta? Se avete bisogno di un tablet da 7 pollici, ed anche se non ne avete necessità, probabilmente siete interessati alla compera. Ne siete proprio sicuri? Il noto Consumer Reports lancia l’allarme e consiglia agli utenti di non acquistare il prodotto o, per meglio dire, incentiva a rimandare il suo acquisto.

Google vuole acquisire Waze

Google vuole acquisire Waze?

Google vuole acquisire Waze

Waze, l’app per smartphone e tablet nota nel mondo per essere stata la prima ad aver laicato il concetto di navigazione prettamente social e che può attualmente contare su ben oltre 40 milioni di utenti attivi, è il nuovo oggetto del desiderio dei colossi dell’IT o almeno così sembrerebbe stando a quelle che sono le più recenti voci di corridoio.

Nel corso delle ultime ore una fonte anonima ha infatti riferito alla redazione di Bloomberg che Google avrebbe intenzione di acquisire Waze.

Google offre già un sistema avanzato per la mappatura del territorio e per la navigazione stradale ragion per cui appropriarsi di Waze e delle sue risorse significherebbe impedire la diffusione della tecnologia su piattaforme concorrenti senza contare poi la possibilità di integrare interessanti funzioni social direttamente in Google Maps.

Per il momento, comunque, ancora nulla di confermato. L’unico dato certo è il no comment dato da un portavoce di big G interrogato sulla vicenda.

Google realtà aumentata gps

Google, la realtà aumentata a portata di sterzo

Google realtà aumentata gps

Durante gli ultimi giorni Google ha depositato presso l’USPTO (United States Patent and Trademark Office) un brevetto decisamente interessante che descrive una nuova tecnologia in grado di combinare i sistemi di realtà aumentata con quelli dedicati alla navigazione GPS per le automobili.

Il brevetto è intitolato “Panoramic images within driving directions”, vale a dire immagini panoramiche all’interno di indicazioni stradali, ed al momento è ancora poco chiaro come big G intenda sfruttare la nuova proprietà intellettuale ma tenendo conto delle immagini illustrative ed utilizzando un po’ di immaginazione non è poi così difficile fare alcune valide ipotesi sul suo impiego.

Sfruttando differenti sistemi di navigazione ed utilizzando modelli 3-D, video live, video a 360 gradi e immagini, il percorso potrebbe essere mostrato su un display heads-up e proiettato quindi sul parabrezza.

Foursquare, la nuova funzione “Always On”: utile o da brividi?

Probabilmente fra tutti i social network, Foursquare si trova in vetta alla classifica dei più criticati.

C’è chi lo ama moltissimo e si diverte ad effettuare continui check-in per segnalare agli amici la propria posizione, mentre altre persone sostengono che è uno strumento per ammazzare la propria privacy e dare un mezzo nelle mani di coloro che vogliono fare stalking senza infrangere la legge, ma ognuno è libero di iscriversi o di fare a meno del social network.

Apple risponde ufficialmente alla questione tracciamento degli utenti: prove tecniche di arrampicamento sugli specchi?


Come tempestivamente riportato dai nostri “cugini” di The Apple Lounge, nelle giornata di ieri Apple ha diffuso un comunicato ufficiale in cui ha risposto (o ha cercato di farlo) alle accuse di tracciare gli utenti con iPhone e iPad: il cosiddetto LocationGate.

Per farla breve, il colosso di Cupertino ribadisce di non aver mai spiato nessuno, attribuendo al famigerato file consolidated.db (quello in cui sono conservate tutte le informazioni sugli spostamenti degli utenti) un’unica funzione, quella di creare un database delle posizioni delle reti Wi-Fi e delle celle GSM per rendere più rapida la localizzazione (che con il solo GPS risulterebbe più lenta). Ciò avverrebbe senza fare un log delle posizioni geografiche e memorizzando anche i dati relativi alle celle lontane centinaia di chilometri dalla posizione dell’utente: “roba complicata” che non è stata spiegata bene agli utenti, sostiene la stessa Apple.

Anche Windows Phone 7 traccia gli utenti? Microsoft risponde


Nello “scandalo” che ha visto Apple tirare in ballo Google per la questione del tracciamento degli utenti tramite smartphone, mancava un solo nome all’appello, quello di Microsoft che però non si è fatta attendere e ha detto la sua sulla questione in un’intervista pubblicata da CNET.

Alla domanda diretta “cosa tracciate con il vostro sistema operativo”, il colosso di Redmond ha risposto affermando che quando un’applicazione per Windows Phone 7 invia una richiesta d’informazioni sulla posizione geografica: “il sistema trasmette l’indirizzo MAC dell’access point Wi-Fi in uso (ma non il suo nome), la potenza del segnale, una ID per ogni dispositivo generata casualmente e usata per un periodo di tempo limitato e, se il GPS è attivo, la posizione geografica, la direzione e la velocità di viaggio dell’utente”. Abbastanza inquietante detta così, ma c’è anche una parte tranquillizzante.

Apple VS Google: è guerra sul tracciamento degli utenti


Dopo aver citato Samsung per la presunta copia del design di iPhone e iPad, Apple mette nel mirino un altro suo acerrimo rivale e lancia il suo guanto sfida verso Google. O almeno così pare.

Come avrete sicuramente letto sui giornali o sentito in TV, il colosso di Cupertino è nella bufera per la scoperta di un file presente su iPhone e iPad 3G nel quale sarebbero conservati tutti gli spostamenti degli utenti tracciati tramite il GPS GSM. Questo file, chiamato consolidated.db, è disponibile anche nelle copie di backup di iTunes e non è cifrato, il che significa che potenzialmente chiunque può leggerne il contenuto e scoprire tutti i luoghi frequentati dal possessore del telefono o del tablet “spione”.

L’unica nota positiva di tutta la faccenda è che i dati non vengono inviati ad Apple, che avrebbe prontamente risposto alle accuse di “tracciamento” da parte di utenti e giornalisti con una e-mail in cui Steve Jobs avrebbe sostenuto due tesi piuttosto discutibili: noi non tracciamo nessuno mentre Android invece lo fa.

GeoAPI, la geolocalizzazione a portata di tutti

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In questa esplosione a cui stiamo assistendo, di quello che alcuni chiamano già Web 3.0, la navigazione mobile, i servizi di localizzazione giocano un ruolo sempre più presente.

Identificare precisamente la propria posizione quando si condivide attraverso un dispositivo mobile è una naturale conseguenza del tipo di dispositivo. Le applicazioni finora esplorate della geolocalizzazione dei contenuti, hanno giò portato a realizzazione numerose idee brillanti.

La varietà sempre crescente di utilizzi lascia pensare che ci si trovi di fronte uno di quei fenomeni che non delineano i loro limiti. Sempre più sviluppatori aggiungono alle loro idee i dati di latitudine e longitudine dell’utente, al servizio delle funzioni, ludiche o professionali che siano.

Se però è vero che si parla di Web 3.0, ci si riferisce al sistema che sta crescendo esponenzialmente, formato non più da indirizzi finali a cui approdare nella propria navigazione, ma ad un’aggregazione di servizi, dove la scelta degli ingredienti e la loro preparazione determinano il successo o meno di un’idea.

Presentazione Nuova Fiat Punto EVO, Ecco le Novità Tecnologiche

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Lo scorso 9 settembre sono stato ospite presso l’Officina 83 a Torino, dove tra i vari edifici c’è anche il Centro Stile Fiat, nel quale ho assistito alla presentazione, in anteprima mondiale, della nuova Fiat Punto Evo.

Erano presenti all’evento Roberto Giolito, Fiat Style Director, Giampiero Briguglio, Interior Designer, Fabrizio Giachello e Alessandro Paolucci, Product Manager Punto Evo, che ringrazio vivamente per la disponibilità dimostrata nonché per l’apertura dimostrata quando sono state mosse critiche e dubbi.

Ma vediamo quali novità porta con se questa nuova Punto, soprattutto dal punto di vista tecnologico.

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Google lancia la Location Based Search per iPhone

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Prima che il vostro entusiasmo si accenda troppo diciamo da subito che il servizio è disponibile solo per Stati Uniti e Canada al momento.

Gli utenti americani e canadesi in possesso di un iPhone, accedendo alla homepage di Google dal browser del melafonino hanno notato un nuovo messaggio che invita a condividere la tua posizione con Google in modo da ottenere risultati di ricerca basati sulla propria posizione.

I Location Based Service sono un argomento particolarmente controverso come potete immaginare. Vero è che da quando il primo cellulare è entrato a far parte di ogni nostro pantalone o borsa siamo facilmente rintracciabili salvo rimuovere la batteria. Ogni qualvolta ci colleghiamo ad internet ci viene assegnato un’IP che porta con se informazioni sulla nostra posizione facilmente analizzabili se non si è premuniti contro. Certo la precisione e la copertura del GPS sono un’altra faccenda, e i dubbi della comunità sono oltremodo comprensibili.

TomTom sceglie la voce di Homer Simpson per i GPS

TomTom sceglie la voce di Homer Simpson per i GPS

Veramente una trovata divertente quella di TomTom, che ha deciso di rendere disponibile la voce di Homer Simpson (uno dei protagonisti della celebre serie di cartoni animati dei Simpson) per tutti i suoi dispositivi GPS. Una scelta che farà sicuramente felici i numerosissimi fan della serie, per i quali prendere l’auto per andare al lavoro il lunedì mattina non sarà più così tragico come lo è per tutti.

La voce sarà disponibile con il doppiaggio originale di Homer, in lingua inglese, ma niente esclude che in futuro TomTom decida di realizzarne versioni localizzate per l’utilizzo in paesi non anglofoni, come ad esempio l’Italia, dove i dispositivi GPS di TomTom sono molto diffusi.

Integrare Google Profiles con Latitude

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Per chi volesse visualizzare la propria posizione, estratta utilizzando Google Latitude, sul proprio Google Profile, può seguire una semplice procedura ed abilitare l’integrazione tra questi due servizi.

Vi basterà utilizzare il gadget Google Latitude dalla vostra pagina iGoogle, oppure in modo del tutto automatico direttamente dall’applicazione installata sul vostro telefonino, in grado anche di interfacciarsi con il gps integrato. A quel punto dovrete selezionare “Abilita e mostra solo ad un livello di città” oppure, l’opzione estrema, “Abilita e mostra la migliore posizione disponibile”, in grado di visualizzare pressochè perfettamente la vostra posizione all’interno della mappa di Google. A questo punto, all’interno di Google Profile, non dovrete far altro che abilitare l’opzione di visualizzare la posizione di Google Latitude.

Caso Microsoft, TomTom rilancia di 4

Continua la vicenda giudiziaria che vede Microsoft e TomTom antagoniste nella lotta ai brevetti. La diatriba ha avuto inizio qualche tempo fa quando Microsoft ha citato in giudizio TomTom per la presunta violazione di otto brevetti riguardanti l’utilizzo di tecnologie Microsoft attraverso implementazioni Linux sui dispositivi GPS di TomTom.

A queste accuse, la casa olandese, ha risposto in modo aggressivo accusando a sua volta la stessa Microsoft di aver violato 4 brevetti registrati da TomTom riferiti sopratutto a funzioni di direzionamento assistito e georeferenziazione -“Generazione di un percorso in un sistema di navigazione veicolare, “Selezione rapida della destinazione in un sistema di navigazione da automobile”, “Metodi e apparati per la presentazione dinamica dei Punti di Interesse” e “Generazione di una manovra ad un incrocio attraverso un cambio di direzione”-.