server in Cloud

Le potenzialità di un server in Cloud: cos’è e perché utilizzarlo

Con il tempo è cresciuta a dismisura la quantità di dati che aziende e pubbliche amministrazioni devono immagazzinare, gestire ed analizzare.

Il fenomeno è cresciuto di pari passo all’evoluzione dell’umanità e oggi è necessario utilizzare strumenti, dispostivi informatici e software specifici, in grado di far fronte alla presenza di grandi quantità di dati. Parliamo di una mole di informazioni, notizie, databank, che si possono perdere se non vengono trattati nella giusta maniera e nel rispetto dei protocolli.

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1and1

1and1, server virtuali performanti a prezzi da Web hosting

La virtualizzazione è uno dei processi chiave alla base delle tecnologie cloud, questo di certo la maggior parte degli appassionati lettori di news riguardanti il mondo dell’IT lo saprà già molto bene. Quel che però molto probabilmente non sanno i più è che oggigiorno esistono soluzioni di virtualizzazione alla portata di tutti, in grado quindi di offrire elevate performance a prezzi vantaggiosi, pari a quelle di un servizio di Web hosting. Tra queste senza ombra di dubbio rientra a pieno titolo 1and1.

1and1

I server virtuali di 1and1 possono infatti vantare ottime prestazioni a prezzi contenuti con alle spalle un servizio professionale completo ed estremamente disponibile nei confronti del cliente, detta in breve esattamente quel che oggi si cerca più di ogni altra cosa.

iOS 6.1.2 risoluzione bug Exchange

Apple rilascia iOS 6.1.2, sistema Exchange ma non le password di sblocco

iOS 6.1.2 risoluzione bug Exchange

Nel corso delle ultime ore Apple ha rilasciato iOS 6.1.2, un ulteriore aggiornamento per l’ultima versione della sua piattaforma mobile per iDevice che va a risolvere alcuni dei bug lamentati dagli utenti e riconosciuti da Cupertino stessa giorni fa.

La scorsa settimana, infatti, diversi utenti avevano segnalato che la versione 6.1 di iOS risultava afflitta da un grave bug di sicurezza mediante cui aggirare la schermata di blocco dell’iPhone permettendo quindi il libero accesso all’iDevice ad eventuali malintenzionati.

Unitamente al bug in questione Microsoft aveva poi sottolineato come iOS 6.1 fosse in grado di provocare un sovraccarico dei server di posta elettronica basati su Microsoft Exchange Server 2010 e un utilizzo eccessivo delle risorse.

Con la versione 6.1.2 di iOS Apple va quindi a porre rimedio ai malfunzionamenti ma, attenzione, non a tutti.

Bug iOS 6.1 Microsoft Exchange

Microsoft, iOS 6.1 blocca il funzionamento dei server Exchange

Bug iOS 6.1 Microsoft Exchange

Per Microsoft non ci sono dubbi: iOS 6.1, la versione del sistema operativo mobile per iDevice rilasciata a fine gennaio, provoca un sovraccarico dei server di posta elettronica basati su Microsoft Exchange Server 2010 e un utilizzo eccessivo delle risorse.

Il problema, nel dettaglio, è stato individuato nel corso degli ultimi giorni durante i quali, appunto, è stato rilevato un sovraccarico dei server di posta aziendali basati su Exchange quando gli utenti effettuando la sincronizzazione delle email mediante un iDevice basato sul’ultima versione della piattaforma mobile di Apple.

Quindi  quando un utente effettua la sincronizzazione della posta elettronica con un dispositivo iOS 6.1 si nota un sovraccarico dei server Microsoft Exchange Server 2010 Client Access e Mailbox e un aumento eccessivo delle dimensioni del file di log.

A tutto ciò si aggiunge anche un incremento dell’uso di memoria e CPU che porta ad un decadimento delle prestazioni del server.

Google data center

Google, una visita virtuale tra i data center

Google data center

Google ha deciso di aprire le porte (nel vero e proprio senso della parola!) ai suoi data center permettendo a chiunque di poter comprendere quanto possa essere complessa ed altamente tecnologica l’infrastruttura mediante cui viene gestito l’intero motore di ricerca e, ovviamente, anche la raccolta completa dei servizi che il gran colosso di Mountain View mette ogni giorno a disposizione dei suoi utenti.

Ad annunciare la buona nuova è stato un post pubblicato da big G sul blog ufficiale mediante cui il gruppo invita gli utenti a sfogliare le immagini realizzate dalla fotografa Connie Zouh e disponibili sul nuovo sito web Where the Internet lives o, per dirla all’italiana, “Dove batte il cuore di internet” e raccolte nella galleria allegata.

Sul sito web sono infatti presenti svariate ed affascinanti foto, visionabili tutte insieme o per categoria, mediante le quali è possibile ammirare i data center dell’azienda, la sua rete fisica, gli innumerevoli chilometri di fibra ottica ed i tantissimi server che sono alla base del celebre motore di ricerca.

Blinq, condividere le foto archiviate senza eseguire l’upload su server intermedi

Se siete alla ricerca di una soluzione rapida ed efficace mediante cui poter condividere immagini e foto con amici e colleghi allora un software quale Blinq potrebbe piacervi.

Blinq, infatti, è un interessante applicativo gratuito ed utilizzabile sia su sistemi operativi Windows sia su Mac che mediante un unico click consente di condividere tutte le immagini archiviate sul computer in uso senza la necessità di doverne eseguire l’upload su eventuali server intermedi.

Infatti, a differenza di quanto fatto da numerosi altri applicativi adibiti alla condivisione ed allo streaming dei contenuti presenti su di uno specifico computer Blinq farà si che sia la stessa postazione multimediale in uso ad agire come un server.

Configurare ed utilizzare Blinq è inoltre molto semplice: tutto ciò che risulterà necessario fare per poter iniziare ad utilizzare il software e le sue funzionalità non sarà altro che registrarsi gratuitamente al servizio e, successivamente, specificare le cartelle contente le immagini che si desidera sincronizzare con il proprio account.

Falla IEEE

Falla IEEE: svelati username e password di 100 mila dipendenti Google, Apple e altre

Falla IEEE

Circa 100 mila username e password di persone impiegate in Apple, Google, Oracle, Samsung, IBM, NASA e vari altri gruppi di rilievo sono stati pubblicamente accessibili, seppur per un periodo di tempo limitato, a causa di un problema su un server dell’IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineers).

I dati in questione sarebbero stati resi disponibili in formato testuale e senza alcuna cifratura a protezione.

Ad accorgersi della gravità della situazione è stato Radu Dragusin, informatico e docente dell’Università di Copenhagen, che, appunto, ha notato la presenza del bug mediante il quale gli è stato possibile scaricare personalmente informazioni relative agli utenti mediante una semplice connessione FTP al sito web dell’istituto.

In tal modo, quindi, Dragusin è riuscito ad avere accesso ad una directory con oltre 100 GB di log.

Server Monitor, monitorare lo stato dei siti web direttamente dalla finestra di Google Chrome

Chi gestisce personalmente un sito web o, in linea ben più generale, un qualsiasi spazio online, di certo saprà quanto possa essere importate assicurarsi che quest’ultimo sia sempre e comunque visibile ed accessibile all’intera utenza… insomma, per intenderci, che risulti uptime.

Proprio a tal proposito, onde evitare di andare incontro a brutte sorprese ed al fine di velocizzare di gran lunga il compito del webmaster, diamo uno sguardo a Server Monitor, un’utilissima risorsa esattamente adibita allo scopo in questione e tutta dedicata agli appassionati utilizzatori di Google Chrome.

Trasformare Android in una IPcam

Forse il titolo è un po’ troppo azzardato, e questo articolo era meglio se veniva scritto dai colleghi di androidup comunque… Voglio presentarvi una applicazione non proprio per il PC ma per un dispositivo con Android. Molte volte abbiamo parlato di webcam, ipcam e come utilizzare il nostro PC come centro di videosorveglianza. Oggi vediamo IPwebcam una applicazione per Android che ci consente di trasformare il nostro smartphone in una vera e propria IPcam.

Grazie a IPwebcam possiamo visualizzare sul PC e su tutti gli altri dispositivi connessi sulla nostra rete quello che vede il nostro Androide.

Windows domina il mercato server nel 2010: fine del sogno Linux?

Sul fronte desktop, non c’è partita. Windows domina indiscusso il mercato dei sistemi operativi da anni, continuando a lasciare a Mac e Linux poco più che le briciole. Sul mercato server, invece, la situazione è ben diversa. Lì Linux è una realtà consolidata – apprezzata anche dai più insospettabili – e, in più di una circostanza, i fan del pinguino hanno sperato addirittura nel grande sorpasso. Impresa che, però, visti gli ultimi dati provenienti da “serverlandia“, sembra lontana anni luce. Forse secoli.

Secondo quanto riportato da IDC, infatti, nel primo quarto di quest’anno, Windows ha visto crescere la propria quota di mercato in ambito server dal 73.9% (dato di fine 2009) al 75.3% (pari a 1.379.487 unità vendute), mentre Linux è sceso dal 21.1% al 20.8% (380,429 unità). Il terzo incomodo, Unix, passa invece dal 4.4% al 3.6% (65.451 unità).

Quando poi si tocca l’argomento guadagni, i numeri non possono che essere tutti per Ballmer e soci. Nella prima parte del 2010, i sistemi Windows hanno generato 5.1 miliardi di dollari, quelli Linux 1.7 miliardi e quelli Unix 2.3 miliardi. Ma non sono certo queste le cifre che ci interessano di più.

Scovare quali domini risiedono sullo stesso Server con Bing

Bing

Nonostante pareri discordanti e qualche occasionale critica, Bing, il neonato motore di ricerca made in Redmond, sta raccogliendo un discreto successo in tutto il mondo, arrivando persino a raggiungere e superare la quota di mercato di Yahoo!, motore di ricerca senza dubbio molto più navigato, in tutti i sensi. Un successo inaspettato quello di Bing, il quale ha spinto Microsoft a spingere sull’accelleratore il più possibile, introducendo sempre nuove features.

Oggi vi spiegheremo come scoprire quali domini risiedono in un server grazie a Bing, partendo solo dall’indirizzo IP. Trovate la semplice procedura da seguire dopo il salto.

DropRecord, distribuire e ricercare file sui maggiori siti di hosting

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Quando uploadare e scaricare file dai server diviene un operazione indispensabile, qualunque sia esso il motivo, indubbiamente occorrono degli strumenti che consentono di svolgere al meglio tale operazione.

Proprio per questo motivo nasce DropRecord, ossia un servizio online in stile web 2.0, mediante il quale è possibile caricare file nei server del suddetto sito, ma in contemporanea distribuirlo anche ad altri servizi di hosting.

DropRecord al momento permette un limite massimo di dimensioni di 500MB per file, che possono provenire sia dal proprio PC sia da file già presenti online, indicandone semplicemente il link.

Una volta effettuato l’upload, verrà segnalato l’esito e tutti i relativi link dei file nei diversi servizi.

Come reagire quando un sito web risulta down?

I down dei siti web sono cose del tutto naturali, poichè un uptime del 100% è pressochè impossibile da raggiungere nel medio-lungo termine (neanche per BigG). Le cause possono essere molteplici e ogni down ha, generalmente, una sua storia a parte. Al di là delle cause che generano l’irraggiungibilità di un sito web e delle sue possibili soluzioni, vediamo come è possibile monitorare la situazione per cercare di capire quando un sito è down e, soprattutto, quando torna up. Il tutto, magari, con qualche statistica da poter visualizzare, al fine di giudicare meglio la qualità del nostro hoster.

Se il vostro sito personale o il vostro sito preferito risulta down, la cosa peggiore da fare è diventare nervosi premendo il tasto refresh in attesa che il sito torni funzionante. Per ovviare a questo problema e risparmiarci, forse, un pò di salute, esiste Notify Mee, un interessante e semplice servizio che fornisce un servizio veramente essenziale: invia una notifica via email non appena il sito che viene segnalato all’interno della sua homepage torna online.

Vi basterà, per usufruire di questo servizio, inserire l’indirizzo web che vorrete monitorare e la vostra email. Questo servizio produce, inoltre, un tweet per notificare all’interno web lo stato di down del proprio sito e, soprattutto, avvertendole quando questo tornerà up.