Google I/O, importanti news da uno dei servizi integrati in Google Wave: 6rounds

Come molti di voi ben sapranno, proprio in questi minuti sta cominciando il Keynote del Google I/O. Si parlerà quasi sicuramente di cose nuove, ma anche di cose “vecchie” come Google Wave, presentato esattamente (o quasi) un anno fa. Non si può certo dire che Google Wave sia stato un gran successo come molti hanno previsto, insomma, la situazione è molto “flopposa”, merito anche del fatto che non tutti gli internauti possono ancora iscriversi (io che ho un account non posso collaborare con nessuno dei miei amici).

Continuiamo a restare sull’argomento Google Wave. Molti di voi forse non ricorderanno, ma quasi un anno fa parlai di un servizio davvero molto interessante chiamato 6rounds che permetteva di effettuare videoconferenze con i propri amici mentre se eseguivano delle attività. Si tratta di un servizio che ha saputo unire abilmente l’utile al dilettevole creando un qualcosa di assolutamente unico nel suo genere.

Altri 13 inviti per i lettori di Geekissimo più veloci!

13 Inviti Google Wave

Qualche giorno fa, un mio caro collega si “lamentava” del fatto di aver ricevuto un numero di inviti alcuanto insolito, che nella tradizione popolare è associato alla sfortuna. Per ironia della sorte, anche a me è capitato un numero non tanto felice… Ma voi non preoccupatevi, correte a fine post e provate a superare gli altri lettori nella gara di commenti. I primi tredici che riusciranno a lasciare un commento corredato di email avranno questa possibilità.

Esatto, da qualche giorno google sta ricominciando a ripopolare la casella degli inviti di molti degli utilizzatori di Wave.

Etherpad, una strana acquisizione da parte di Google

EtherPad

Da poco Google ha acquisito un servizio powered by Appjet, Etherpad.com. Etherpad è uno strumento di collaborazione online ed il motivo della sua acquisizione, da quanto è possibile leggere sul blog della compagnia, è per integrarlo in Google Wave.

Etherpad permette ai suoi attuali utenti (purtroppo non è più possibile registrarsi) di lavorare in tempo reale con un pad condiviso, in grado di gestire documenti Word, PDFs, pagine web e file di testo. Vi ricorda qualcosa?

Direi proprio di sì, infatti Google Docs come sappiamo fa più o meno le stesse cose e certamente i team di sviluppo di Google sarebbero in grado di espandere il progetto, magari “scopiazzando” qua e la da Appjet, senza dover necessariamente acquisire l’intera compagnia, avvicinando fra l’altro il giorno in cui la Commissione Anti Trust poserà la sua mano su grande G.

Google Wave: 4 estensioni da provare

Come abbiamo avuto modo di dire in molteplici occasioni, Google Wave – l’ormai popolarissimo servizio di Google che permette di creare/modificare/condividere in maniera collaborativa qualsiasi tipo di informazione in tempo reale – darà il massimo di sé quando cominceranno a proliferare le estensioni compatibili con esso.

Questo, purtroppo, non è ancora accaduto ma nel mare magnum della grande rete è già possibile individuare qualche add-on che rende la nuova creatura di ‘big G’ più funzionale e piacevole da usare. Eccone quattro pronti all’uso. Provateli e diteci cosa ne pensate.

Invity: consente di suddividere i contatti in gruppi (es: ‘lavoro’ e ‘amici’). In questo modo, invece di perdere tempo prezioso ad aggiungere gli amici uno ad uno ai nostri wave (es: prima ‘tizio’, poi ‘caio’, poi ‘sempronio’, ecc.), possiamo aggiungere direttamente i gruppi. Per installare l’estensione, basta aggiungere l’indirizzo pw-invity@appspot.com alla lista dei propri contatti. Per usarla, basta aggiungere il contatto ‘Invity’ alla lista dei partecipanti ai propri wave.

Google Wave: 16 inviti in regalo per i primi che commentano

Google Wave 16 inviti

Qualche giorno fa, entrando nel mio profilo Google Wave, ho trovato una piacevole novità: Ben 16 inviti da inviare! Ho fin da subito pensato a tutti voi, anche se soltanto pochi avranno questa possibilità. Con molta probabilità, la maggior parte dei lettori, avrà saltato tutto il post e inserito un commento, ma questa volta non sarà così semplice. Il mio consiglio, perciò, è quello di leggere tutto il post.

Innanzitutto riguardiamo un po’ per sommi capi cos’è google Wave. Grazie alla vignetta tradotta qualche giorno fa da ISayBlog, avrete un idea di cosa è realmente ora google Wave: Un servizio ancora troppo poco affollato per poter essere in qualche modo utile ed utilizzabile. A causa di questo fattore, l’attenzione verso questo nuovo prodotto google, che i migliori blog di informatica stanno rivolgendo da mesi, sta lentamente scemando.

Google Wave: 8 inviti in regalo ai primi che commentano

Adesso ne sono sicuro, Google ci osserva! Paranoie a parte, una singolare coincidenza ha fatto sì che ieri – giorno in cui vi ho proposto una personalissima panoramica su Google Wave – trovassi nella mia ‘Inbox’ un messaggio che mi avvertiva del fatto che avrei potuto invitare 8 persone nel nuovo servizio di ‘big G’.

Tenendo fede alla promessa scritta nel post sopracitato, sono quindi qui a distribuire i miei – per ora pochi – inviti a Google Wave ai primi di voi che commenteranno.

Non dovete far altro che lasciare un messaggio qui sotto, indicare il vostro indirizzo e-mail (camuffatelo, mi raccomando!) ed attendere con pazienza: il prima possibile vi inviterò in Google Wave e, nei tempi che il colosso di Mountain View riterrà più opportuni (dicono di non abilitare in maniera istantanea gli inviti perché oberati di lavoro), avrete la vostra chiave d’accesso al servizio Web più chiacchierato del momento.

Chrome OS: cinque mosse per evitare il flop

Ora che abbiamo visto di che pasta è fatto possiamo dirlo: Chrome OS rischia di essere un clamoroso flop. A conti fatti, quello di ‘big G’ non è altro che un browser – lo stesso che è possibile installare su Windows e Linux – progettato con lo scopo di estendere lo strapotere di Google e far acquistare nuovi computer agli utenti netbook.

Nonostante l’apparente inanità di Chrome OS, non è però detta l’ultima parola. Ci sono degli accorgimenti grazie ai quali il sistema operativo sviluppato da Google potrebbe evitare il paventato insuccesso e rosicchiare qualche punticino di market share a Windows. Noi ve ne proponiamo cinque, a voi i commenti e la continuazione della lista.
  • Installazione libera: se Google non vuole demolire in un sol colpo la sua immagine di azienda bella brava e bella che regala tutto, deve assolutamente rimangiarsi quanto detto in occasione della presentazione di Chrome OS e rendere il suo sistema operativo liberamente installabile sui computer pre-esistenti. La politica di Appleche produce sia hardware che software e non permette l’installazione del suo OS X su computer diversi da quelli ideati a Cupertino – lasciamola, appunto, ad Apple.

Google Wave, provato in anteprima per i lettori di Geekissimo

google wave

Ebbene si! Uno degli editor del vostro amatissimo blog è in possesso di un account di google wave! Per essere più precisi è il sottoscritto il fortunato. E’ doveroso prima di tutto un ringraziamento a colui che mi ha fornito questa opportunità. Trattasi di uno degli sviluppatori del’innovativo servizio di videoconferenza chiamato 6rounds. Qualche tempo fa recensii il loro servizio ed adesso 6rounds è una delle estensioni presenti in questa prima fase di vita di google wave (mica male).

Google Wave, ecco tutti i dettagli

google-wave

Da quando Google ha annunciato la sua nuova app, Google Wave, che promette di cambiare il modo in cui gestiamo il flusso di informazione, si è fatto un gran parlare, scrivere, buzzare etc. Illazioni varie, pochi fortunati testimoni e tester, un video di 1:20 ore. Adesso finalmente Google ha rilasciato 100.000 inviti per la beta di Google Wave Beta; non avendo ancora un invito riportiamo le prime considerazioni dai tester (a breve le nostre).

Google Wave si pone l’obiettivo di integrare il flusso di informazione, che va a generarsi dalle nostre conversazioni, in un unica piattaforma. La cosa può sembrare un po’ contorta, ma in realtà è molto semplice. Che sia per una collaborazione professionale o per comunicare con amici e parenti, le conversazioni ruotano intorno alcuni elementi cardine: un indirizzo di posta elettronica, una chat e dei link. Con un account GMail, abbiamo imparato cosa vuol dire un indentazione intelligente delle conversazioni, una chat integrata nella nostra Casella di Posta, e un supporto perfetto per mappe, video, ed altre applicazioni by Google e non.

Quando i partecipanti finali ad una conversazione sono gli stessi che l’hanno iniziata, è facile gestire l’informazione ed essere certi che le informazioni siano condivise da tutti. Tuttavia questa situazione raramente si verifica, spesso una conversazione parte da un piccolo gruppo e si estende in seguito. Finché si organizza una pizzata probabilmente non lo si nota neanche, ma le informazioni rindondanti spesso affollano le conversazioni, essendo state ripetute ad ogni nuovo partecipante.